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  • Dest: "Milan? Mi è piaciuto, ma non ero pronto. Pioli parlava solo italiano, serviva un interprete"

    Dest: "Milan? Mi è piaciuto, ma non ero pronto. Pioli parlava solo italiano, serviva un interprete"

    Sergino Dest torna sull'avventura al Milan. L'ex giocatore rossonero, oggi al Feyenoord, ha concesso una lunga intervista a The Athletic, nella quale ha parlato nuovamente dell'esperienza in prestito in Italia, non all'altezza delle aspettative, e di alcuni problemi con Stefano Pioli, allenatore del Diavolo.

    L'ESPERIENZA AL MILAN - "Mi è piaciuto, ma non ero pronto. E' stata una grande lezione. Se vado da un'altra parte, devo essere mentalmente pronto".

    LA SCONFITTA PER 3-0 CONTRO IL CHELSEA IN CHAMPIONS LEAGUE - "Quella sera ho giocato la mia peggior partita di sempre. Ero nuovo in squadra e i giocatori non capivano il mio stile di gioco. Con gli uno-due e vari, non sentivo connessione ed ero poco concentrato, non ero in partita. Lo sento ancora addosso. Mi do un 3 per quella notte. E' stato brutto e lo so. Lo accetto. Ho imparato molto da lì. Poi ho conquistato ritmo in squadra ed è stato bello. Ero uno dei migliori in allenamento, ho iniziato a giocare e hanno iniziato a darmi di più la palla sulla destra. Avevamo Rafael Leao a sinistra. Poi ho giocato un buon Mondiale ma quando sono tornato ho avuto qualche problema con l'allenatore".

    I PROBLEMI CON PIOLI - "Non potevo comunicare con lui. Parla solo italiano, quindi dovevamo avere un interprete. Non ho giocato molto ed essendo in prestito non ero così motivato a imparare l'italiano. Ho iniziato a pensare che non sarei rimasto lì a lungo".

    "NON ERO PRONTO" - "Mentalmente, non ero pronto. Ero troppo concentrato sul Barcellona e non capivo appieno che grande club fosse il Milan. Non avevo lasciato il Barcellona nel modo giusto e mi sentivo ferito. Il Milan sarebbe stato un club perfetto. E' stato un peccato come è andata. Avevo 21 anni. Non capivo nemmeno perché non giocassi in quel momento. Pensavo che mi avessero preso in prestito per giocare. Ho sentito tutto al massimo livello e so cosa fare per tornarci".

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