Derby SLA Juve-Toro:| Torino si riaccende
Nel momento più grigio della gloriosa storia di Juve e Toro, per una sera l'Olimpico riabbraccia tutto il bello del calcio cittadino e torna a sorridere con il più grande dei derby. Il sogno di Michele Riva, malato di sla e tifoso granata, si è avverato: rivedere il derby che manca da più di due anni. Una partita con il sorriso all'insegna della rivalità dura ma corretta, perché si gioca per una nobile causa, raccogliere fondi per combattere questa terribile malattia che ha colpito anche Michele, e perché a farlo sono i grandi campioni che hanno scritto le pagine più belle della leggenda bianconera e granata.
Zidane e Junior, Vialli e Pulici corrono di nuovo dietro ad un pallone per dare un calcio alle miserie quotidiane di due squadre che si arabattono all'ombra del tempo passato. I campioni della Juve e del Toro che vincevano hanno riacceso l'entusiasmo sulle tribune di uno stadio in perenne contestazione. Come una macchina del tempo, l'Olimpico si rimette l'abito di gala pronto ad accogliere più di ventimila spettatori, come neanche per un derby di campionato. L'Olimpico stasera torna ad essere il vecchio Comunale da 60 mila posti, tutti pieni nelle curve come in tribuna, dei magnifici anni Settanta e Ottanta, quando Juve-Toro e Toro-Juve valeva uno scudetto o, quando le cose non giravano al meglio, un posto in Coppa Uefa.
Dal calcio d'inizio affidato a Boniperti, campionissimo e presidentissimo della Juve che ha vinto tutto, e Tomà, l'indimenticato terzino del Grande Torino che per un infortunio non salì sull'aereo della squadra più forte del mondo che si schiantò a Superga, può anche cominciare il riscatto sportivo della città. L'entusiasmo per la festa dei 150 anni dell'Unità, ha contagiato tutto e tutti. Dall'orgoglio di essere stata la prima capitale a quello di tornare ad esserlo nello sport più amato del Paese. Stasera è l'occasione giusta per tirare su la testa.
(Leggo - Edizione Torino)