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    Del Piero: 'Festa Juventus? No, grazie'

    Del Piero: 'Festa Juventus? No, grazie'

    Alessandro Del Piero, a Torino per l'inaugurazione della mostra "Power or 10", del fotografo statunitense Steve McCurry, parla di sé e della Juventus ai microfoni di Sky Sport 24. Di seguito un estratto del suo intervento, così come riportato da Calciomercato.com. 

    SUL SUO FUTURO DA CALCIATORE - "Lo annuncerò nel momento in cui si concretizzerà qualcosa di realmente fattibile sotto tutti gli aspetti, come possibilmente lo è stato il progetto di Sydney, non solo dal punto di vista calcistico ma anche in generale. Quindi mi auguro di poterlo fare presto, mi auguro di poter analizzare nel più breve tempo possibile le opzioni che ci sono e far sì che possa nascere un'altra avventura in campo, perchè al di là della passione, che quella non smette e non smetterà mai probabilmente, credo che ci sia ancora la possibilità reale di affrontare una nuova avventura per quanto riguarda le mie gambe.  Quindi mi auguro possa essere presto. La voglia di giocare c'è ed è tanta, dovrà far parte di qualcosa di bello e di significativo, come lo è stato a Sydney in Australia, spero di poterlo fare da qualche altra parte".

    DOMENICA NON SARA' ALLO JUVENTUS STADIUM - "Io domenica non sarò a Torino, quindi sarà in ogni caso impossibile che io sia allo Juventus Stadium".

    AGNELLI INVITATO ALLA MOSTRA - Se ho invitato il presidente Andrea Agnelli a visitare la mostra? Ho invitato lui, Lapo, John, per motivi diversi non sono potuti venire, ma per loro la mostra è aperta. Sono invitati".

    LA JUVENTUS IN EUROPA - "Credo che la delusione per la mancata qualificazione ala finale e quindi l'opportunità di giocare alla finale in casa, sia la più fresca e la più reale e questo per le ambizioni della società, per le ambizioni del gruppo, dell'allenatore e dei giocatori, sicuramente rappresenta non una cosa positiva. Come credo anche l'eliminazione dalla Champions League che è arrivata nei minuti finali. Queste sono le pagine meno positive della loro stagione. Però è innegabile che quello che è stato il loro percorso in campionato debba far pensare a qualcosa di straordinario, di bello, quindi i tifosi non devono pensare assolutamente a quello che poteva essere ma sottolineare quella che è stata una cavalcata strepitosa, la vittoria di un nuovo Scudetto che non è facile, non è mai facile".

    SU TEVEZ - "Penso che sia una stagione molto importante. Quando uno fa tanti gol, vuol dire che ha fatto una stagione importante. E quello che è accaduto alla Juventus, di per sé, per lui oggi è qualcosa di importante. Speriamo che possa continuare su questa linea, che possa fare anche meglio, anche in campo europeo e che possa consolidare questa sua grande annata iniziale".

    SU CONTE - 'Cosa farei se fossi in lui? Non ne ho la più pallida idea. Non so da dove nasce questa situazione, devo dire che quello che ha creato lui qua è qualcosa di decisamente significativo, quindi indubbiamente credo che lui ci rifletterà bene, bene, bene, fino in fondo, se lasciare o no. Di questo ne sono certo, quindi vedremo. Prima di rompere una cosa che funziona, sebbene abbia sottolineato che le ambizioni sono un po' difficili per quanto riguarda il calcio internazionale.... I trofei internazionali sono difficili da perseguire, non lo so... è difficile da un giudizio, pensare a cosa uno potrebbe fare se non c'è dentro. E io non ci sono dentro da due anni".

    DEL PIERO ALLENATORE? - "Fino a tre anni fa io non ci ho mai pensato, anzi, ho sempre risposto di no. Non era un qualcosa che mi attraeva. Devo dire che negli ultimi tre anni ho conosciuto il calcio in maniera un po' diversa, ho fatto più che altro tesoro di quelle che sono state le mie esperienze negli anni precedenti e quelle di questi anni. Riesco a capire che è un'attività molto affascinante, impegnativa, difficile, ma veramente molto affascinante. Non so se il mio futuro sarà da allenatore o da dirigente o se farò crescere la pancia (ride, ndr)... non ne ho idea. La ritengo una fortuna per certi aspetti perchè vuol dire che è ancora talmente forte la passione di giocare, che probabilmente il mio destino mi sta portando ancora su questa strada. Mi auguro di poter scegliere sempre la cosa giusta, questo è quello che mi auguro, al di là di giocare ancora, di fare l'allenatore, di fare altri tipi di lavori".
     

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