De Zerbi in Ucraina e l'Ancelotti-bis a Madrid: tutti gli allenatori azzurri alla conquista del mondo
Massimo Ficcadenti - che da noi allenò il Cesena e il Cagliari in Serie A - ha trovato in Giappone la sua casa. E’ uno degli allenatori più stimati del movimento giapponese, quest’anno siederà sulla panchina del Nagoya Grampus, in lotta per la Champions League asiatica. In Cina ci sono Fabio Cannavaro - che ha già dato lustro alla bacheca del Guangzhou Evergrande e pare aver risolto i suoi problemi contrattuali - e Fulvio Pea, tecnico di scuola nerazzurra. Negli ultimi due anni aveva lavorato come direttore tecnico del settore giovanile del Jiangsu Suning, il club di Suning, proprietario dell’Inter. Poi a fine febbraio l'azienda Suning ha tirato giù la saracinesca, sciogliendo la squadra. Game over. Ma non per Pea, che è ripartito dalla B cinese, con il Nanjing City. Ormai il mondo (del calcio) è un villaggio globale che non conosce muri. Con un discreto curriculum e qualche buon aggancio, si trova squadra ovunque. Angelo Alessio, per tanti anni nello staff di Antonio Conte, è finito a Giacarta; mentre Gianluca Atzori (ex Catania) è al Floriana (Malta) e Paolo Tramezzani lo troviamo all’Al Faisaly, in Arabia Saudita. C'è voglia di mettersi in gioco, sperimentarsi con nuove situazioni, conoscere mondi e movimenti diversi da quello di casa. Andrea Stramaccioni qualche anno fa sembrava il nuovo profeta del calcio italiano. Subito l’Inter, una ripartenza timida da Udine. Poi la Grecia (Panathinaikos), la Repubblica Ceca (Sparta Praga), e ora il Qatar (Al Gharafa, biennale da 4 milioni), pioniere - Strama - in un Paese che tra un anno e mezzo (novembre-dicembre 2022) ospiterà i Mondiali.
Che poi il concetto di «casa» è relativo. La casa del quasi sessantenne Dario Bonetti allenatore (negli anni ’80 fu stopper di Roma, Milan e anche in un paio di occasioni in Nazionale) è la Dinamo Bucarest, dove pochi giorni fa è tornato per la terza volta (l’aveva già allenata nel 2009 e nel 2012). Non vanno ovviamente dimenticati i cinque CT italiani che lavorano oltreconfine. Sono Marco Rossi (Ungheria), reduce da un eccellente torneo Europeo; Edy Reja (Albania), Devis Mangia (Malta), Gianni De Biasi (Azerbaigian) e Roberto Bordin (Moldavia). Infine, due giovani allenatori che stanno cercando all'estero di affermarsi e che in Italia sono pressoché sconosciuti. Sono Il fiorentino Francesco Farioli e Giovanni Costantino. Farioli, che è cresciuto all’ombra di De Zerbi, ha 32 anni, l'anno scorso prese al volo la panchina del Karagumruk nella Super Lig turca, ha fatto bene, è stato confermato, ora (ri)parte con motivate ambizioni. Il messinese Giovanni Costantino, 36 anni, dopo l’apprendistato da vice di Marco Rossi nella nazionale ungherese, ha accettato l’offerta dell’Mtk Budapest. Vincenzo Alberto Annese, 36 anni, originario di Molfetta, ha girato l'Europa, l'Africa, l'Asia, è stato ct del Belize e ha vinto il campionato indiano con il Gokulam Kerala Fc. Italians do it better. Anche all’estero.