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  • De Rossi, il Buffon della Roma: anche lui derubato, ma reagisce da signore

    De Rossi, il Buffon della Roma: anche lui derubato, ma reagisce da signore

    • Stefano Agresti
    De Rossi è il Buffon della Roma: capitano, campione del mondo nel 2006, leader e bandiera, senza peli sulla lingua. Sono anche amici, i due, probabilmente non a caso. Come il portiere della Juve, anche il giallorosso è stato defraudato in Champions alle soglie della gloria: il primo dal Real (ma più nella partita d'andata che al ritorno); il secondo dal Liverpool (in entrambe le gare, soprattutto la seconda). La reazione è stata, però, completamente diversa, quasi opposta.

    Buffon ha perso la testa in campo, e ci può anche stare, ma il peggio di sé lo ha dato dopo, a freddo: una serie di accuse ai limiti del delirio e già entrate ironicamente nel lessico del nostro calcio, dalla pattumiera al posto del cuore fino all'insensibilità dell'arbitro che ha fischiato il rigore contro la sua Juve. De Rossi, al contrario, l'ha presa quasi con filosofia: ha raccontato di quel fallo di mano clamoroso “che però in campo ho visto solo io, forse non era così evidente”; ha spiegato che qualcosa ha sbagliato anche la Roma. Non ci ha riso sopra, ma ha reagito da signore.

    Una differenza che stride, perché è giusto essere indignati per tutti questi errori arbitrali - in verità la Roma aveva maggiori motivi di infuriarsi rispetto alla Juve - ma non si può smarrire completamente la lucidità se si gioca a calcio da una vita. E pensare che De Rossi non è abituato come Buffon a giocare partite così importanti con il suo club. Avrebbe dovuto essere lui a perdere la testa, semmai. Invece Gigi non ha voluto essere secondo a nessuno.

    @steagresti

     

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