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Roma-Juve, De Rossi: 'Dybala gioca finché sta in piedi, rispetto Allegri. A giugno chiederò cambiamenti'
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A che punto è la situazione infortunati?
"Oggi dovremo fare altre analisi, ci sono problemini portati dietro dall'ultimo match, è tosta preparare partite dal giovedì alla domenica dal punto di vista tecnico e fisico. La squadra è ormai abituata, sono anni che arriva in fondo in Europa, dovremo fare altre grandi partite, abbiamo sempre poco tempo per preparare le partite ed è il bello è il brutto di arrivare in fondo. Oggi valuteremo tutte queste situazioni, non penso ci siano infortuni veri e propri".
Allegri fa parte dei risultatisti, è criticato per il gioco, ma i risultati li porta a casa spesso. Come si affronta la Juventus?
"Ho grande rispetto per Allegri, ha fatto la storia del calcio italiano. Provo simpatia per lui, giocava con mio padre, mi racconta di quando era un giovane calciatore. Non esistono risultatisti e giochisti, non commento più, alleno da pochi mesi e so quanto sia difficile. Non potrei mai avere meno del rispetto che ho per Allegri, Mourinho, Ancelotti, che hanno fatto la storia del calcio. Il match con la Juventus si prepara con attenzione, hanno avuto un periodo non fortunatissimo di risultati ma hanno avuto partite molto buone e altre meno buone, dobbiamo essere consapevoli che vorranno mettere il punto sulla qualificazione in Champions. Abbiamo bisogno di punti, siamo convinti di potercela fare, abbiamo bisogno di una prova eccezionale dei nostri giocatori e dei nostri tifosi, dobbiamo arrivare fino in fondo sempre insieme a loro".
Dybala gioca?
"A volte mi nascondo, ma questa volta non so davvero come stanno i giocatori. Poi parlerò con loro, l'allenamento non sarò pesante, più di preparazione al match. Domattina ci prenderemo un'altra mezz'ora per fare una rifinitura che in genere non facciamo, scenderemo in campo qui a Trigoria e faremo le ultime 2-3 volte. Mi tengo il riserbo anche con loro. Dybala sta bene, a parte che è un ex, è triste per la sconfitta come tutti, ha corso tantissimo, fisicamente sta facendo partite importanti, mi sta stupendo fisicamente, dal punto di vista tecnico lo conosciamo tutti quanti".
L'Europa League toglie energie e punti: in questo momento si sceglie? Ci sarà una priorità?
"Un po' compromette vuol dire che nulla è compromesso. È più difficile di prima, non hanno perso per 47 partite, sarà un'impresa tosta, ma possiamo farcela, l'abbiamo vista con la Roma quando giocavo, l'ha fatto Atalanta con il Liverpool. Vedendo la partita d'andata, checché se ne dica, se gli episodi avessero preso un'altra piega, se facciamo un gol nella prima mezz'ora chi sa a cosa andiamo incontro. Siamo in semifinale, non facciamo calcoli, è un sogno per noi e per i nostri tifosi, non possiamo permetterci di fare ragionamenti strani. Il campionato è importante, faremo delle scelte, non possono giocare sempre gli stessi 11, sono scelte che vanno fatte, non molliamo nessuno dei due obiettivi".
Un ricordo delle sfide alla Juve da giocatore.
“Ne ho giocate tante, non me l’aspettavo questa domanda. Giocavamo al Delle Alpi, abbiamo pareggiato all’ultimo con Zebina. Ero molto giovane, tutti questi risultati importanti in stadi così erano una cosa nuova per me, un sogno. Poi ne ricordo una sotto la neve in Coppa Italia, tanti episodi e tante partite perse. Ma ho bei ricordi. Forse quella in negativo una partita persa in cui si è dimesso Spalletti. Abbiamo perso contro Felipe Melo, Diego, segnai io, fu una settimana tanto tosta. Non ho una grandissima memoria, ma è bello sfidare la Juve all’Olimpico con i nostri tifosi, sappiamo che la posta in palio è altissima”.
Si è parlato di una lezione di calcio da parte di Xabi Alonso. Che ne pensa?
“Ho letto lezione di calcio mia a Pioli, con una partita equilibratissima. Poi ho letto De Rossi ammazza De Zerbi e ho detto che non c’erano quei 4 gol di differenza. Ho letto De Rossi ingabbia Tudor e abbiamo vinto 1-0 una partita equilibrata, meritando di vincere. A me questo lavoro non mi cambierà, non vengo a tessere le mie lodi da solo, a gonfiare il petto se le partite sono equilibrate. So che c’è una gestione dell’analisi della partita molto poco tecnica, ma il risultato orienta e sposta tantissimo, a volte offusca o a volte dà l’assist . Ho visto quanta voglia avessero di andare addosso al mister e fanno passare un 1-0 come lezione di calcio perché ho spostato El Shaarawy sulla fascia, lo scienziato del giorno. A volte c’è chi vuole farlo, altri non ha gli strumenti per andare a fondo. Lo dico sapendo di conoscere di calcio, ma senza offendere. Il vento del risultato spinge, orienta, dà la forza a chi voleva scrivere che un allenatore è stato surclassato. Poi il Bayer pè molto forte, per la prima mezz’ora ho visto meglio la mia squadra, il gol ci ha dato una mazzata. Dobbiamo lavorare, si può subire senza perdere l’ordine in campo. Io sono orgoglioso della prova dei giocatori, di tutti anche di chi ha sbagliato”.
Ci sono alternative valide per un turnover ragionato?
“Le alternative in attacco ci sono. Considero alcuni giocatori indispensabili per lo stato e la costruzione della nostra squadra. Ci sono pochi giocatori che saltano l’uomo, che vanno in velocità, che hanno l’uno contro uno devastante che vediamo in alcuni elementi del Bayer. Dybala finché sta in piedi lo faccio giocare, pur non essendo veloce come Frimpong con la sua classe crea superiorità, può creare un gol in un centimetro quadrato. Non è che le riserve non siano all’altezza, ma ci sono giocatori talmente forti e con certe caratteristiche che insisto. Poi vedremo se avrò fatto bene o no”.
Abbiamo visto un Bayer trasformato rispetto all’anno scorso, quando era appena arrivato Xabi Alonso. Può essere un modello per lei e la Roma in proiezione futura? Avete le possibilità?
"Assolutamente sì, ho parlato con i presidenti, anche ieri. Quando parli di modello è quello che ho usato io. Non aveva mai vinto niente il Bayer, ha sempre fatto ottime squadre rivendendo per alimentarsi. Però ha lavorato in una direzione giusta e corretta. Quando parlo di modello parlo anche di caratteristiche fisiche, di gamba, tecniche, possono essere cose che chiederò a giugno. Ma questo è prematuro, la squadra che ho io ci può permettere di andare in fondo. Le prestazioni non le dimentico, per media punti e minutaggio, questa rosa la devo rispettare. Poi se si cambierà è perché un allenatore vuole certe caratteristiche. Non è che quelli del Bayer sono tutti pù forti, ma essere abituati a fare costantemente l’uno contro uno in entrambe le fasi mi piace molto. Non a caso tra i giovani della Primavera tengo sempre Joao Costa, perché quando parte col pallone punta tutti e calcia, mi piace. I miei mi hanno portato qui, hanno fatto cose clamorose che non dimentico. Poi non io, ma qualsiasi allenatore che va a programmare una stagione chiederà determinate qualità sul mercato”.