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De Paul, quanto è difficile la convivenza con Simeone: tutti i numeri dell'involuzione
Ha trascorso cinque stagioni all’Udinese diventandone col tempo capitano e trascinatore, contribuendo con le sue reti e i suoi assist (70 in totale, equamente suddivisi) alla salvezza dei friulani in più di un’occasione. Nell’ultima sessione estiva di calciomercato per Rodrigo de Paul, centrocampista argentino classe ’94, è arrivato il momento di fare il salto di qualità, lusingato dalla corte di Diego Simeone ha deciso di trasferirsi all’Atletico Madrid.
IL RITORNO IN SPAGNA – Per 35 milioni di euro il presidente Cerezo ha accontentato il suo allenatore, fresco di rinnovo, mettendogli a disposizione un centrocampista di qualità nel pieno della sua maturazione. Per il ragazzo di Sarandì, fresco vincitore della Copa America con la sua Argentina nella finalissima del Maracana contro il Brasile, tornare in Spagna e vestire la casacca dei rojiblancos, è stato l’avverarsi di un sogno: “Lo reputo un grande passo nella mia carriera calcistica. Per me è un orgoglio andare in una squadra con una tifoseria che la rende così grande. Qui ho molti amici, già mi sento parte della famiglia e sono sicuro che questo renderà più facile l’adattamento” queste le parole dell’argentino all’inizio della sua nuova avventura.
ADATTAMENTO DIFFICILE – L’entusiasmo con cui De Paul inizierà l’avventura verrà presto smorzato dal difficile adattamento nel sistema di gioco proposto da Simeone. In queste ultime stagioni, i vari allenatori che si sono succeduti sulla panchina dell’Udinese (da Iachini a Oddo fino ad arrivare a Gotti) hanno quasi sempre adottato come modulo il 3-5-2 o il 3-5-1-1: in quei meccanismi di gioco ormai ben collaudati l’argentino, che ha nel DNA delle spiccate doti offensive, andava a nozze. Sia nel primo caso che nel secondo era solito assumere una posizione vicina alla porta, quasi come seconda punta, riuscendo spesso nell’intento di servire il compagno d’attacco meglio posizionato o di andare a concludere personalmente l'azione. Quest’anno la musica è cambiata, visto che il Cholo lo utilizza come centrocampista centrale nel suo 4-4-2 e, poiché i due esterni di centrocampo si chiamano Carrasco e Correa (entrambi propensi ad un gioco più offensivo che difensivo), all’ex Valencia tocca stare lontano dalla porta. Questo spiega il suo apporto deficitario in termini di gol e assist. Inoltre, mentre nell’Udinese era lui il rigorista designato, a Madrid con i vari Suarez, Griezmann o Felix è molto indietro nelle gerarchie. Non è nemmeno un caso che la sua unica rete con la maglia dell’Atletico Madrid sia arrivata al 92’ in contropiede nella gara contro il Porto che disperatamente si era riversato tutto in avanti nel tentativo di pareggiare.
NUMERI E OBIETTIVI – Come anticipato, i numeri sono allarmanti per uno come De Paul, abituato ad avere un ruolo da protagonista nell’economia della produzione offensiva della squadra. Nell’ultima stagione con l’Udinese in 38 presenze ha collezionato 9 reti e 11 assist, suo record personale. Certo, la prima stagione bianconera era stata pure deficitaria ma mai quanto quella attuale. Finora sono 33 le apparizioni, con un bottino di una rete e 2 assist. Altra novità a cui il giocatore non era molto abituato sono le sostituzioni: negli ultimi due anni, tra Serie A e Coppa Italia aveva fatto solo tre panchine, quest’anno è già a quota 11. La conferma che a Madrid ci sia molta concorrenza, che sia circondato da tanti campioni ma anche che stia rendendo meno di quanto ci si aspettava. Non tutto è perduto, De Paul è abituato a partenze diesel salvo poi esplodere nelle stagioni successive e in fondo questa è un'annata particolare anche per l’Atletico Madrid, con gli attuali campioni in carica della Liga distanti 15 punti dalla capolista Real Madrid e in piena lotta per entrare tra le prime quattro. Sia nella Supercoppa che nella Copa del Rey sono stati eliminati, ma rimane l’obiettivo Champions League (sarà decisivo il ritorno contro il Manchester United dopo l’1-1 dell’andata al Wanda Metropolitano). De Paul, arrivato a Madrid con l‘ambizione di vincere un trofeo importante, proverà a dare il suo contributo in quest’ultima fase della stagione: i suoi gol e i suoi assist - a partire dalla delicata trasferta di domenica sera contro il Betis Siviglia - possono ancora salvare una stagione partita con grandi aspettative e sin qui ben al di sotto di quanto si potesse prevedere.
IL RITORNO IN SPAGNA – Per 35 milioni di euro il presidente Cerezo ha accontentato il suo allenatore, fresco di rinnovo, mettendogli a disposizione un centrocampista di qualità nel pieno della sua maturazione. Per il ragazzo di Sarandì, fresco vincitore della Copa America con la sua Argentina nella finalissima del Maracana contro il Brasile, tornare in Spagna e vestire la casacca dei rojiblancos, è stato l’avverarsi di un sogno: “Lo reputo un grande passo nella mia carriera calcistica. Per me è un orgoglio andare in una squadra con una tifoseria che la rende così grande. Qui ho molti amici, già mi sento parte della famiglia e sono sicuro che questo renderà più facile l’adattamento” queste le parole dell’argentino all’inizio della sua nuova avventura.
ADATTAMENTO DIFFICILE – L’entusiasmo con cui De Paul inizierà l’avventura verrà presto smorzato dal difficile adattamento nel sistema di gioco proposto da Simeone. In queste ultime stagioni, i vari allenatori che si sono succeduti sulla panchina dell’Udinese (da Iachini a Oddo fino ad arrivare a Gotti) hanno quasi sempre adottato come modulo il 3-5-2 o il 3-5-1-1: in quei meccanismi di gioco ormai ben collaudati l’argentino, che ha nel DNA delle spiccate doti offensive, andava a nozze. Sia nel primo caso che nel secondo era solito assumere una posizione vicina alla porta, quasi come seconda punta, riuscendo spesso nell’intento di servire il compagno d’attacco meglio posizionato o di andare a concludere personalmente l'azione. Quest’anno la musica è cambiata, visto che il Cholo lo utilizza come centrocampista centrale nel suo 4-4-2 e, poiché i due esterni di centrocampo si chiamano Carrasco e Correa (entrambi propensi ad un gioco più offensivo che difensivo), all’ex Valencia tocca stare lontano dalla porta. Questo spiega il suo apporto deficitario in termini di gol e assist. Inoltre, mentre nell’Udinese era lui il rigorista designato, a Madrid con i vari Suarez, Griezmann o Felix è molto indietro nelle gerarchie. Non è nemmeno un caso che la sua unica rete con la maglia dell’Atletico Madrid sia arrivata al 92’ in contropiede nella gara contro il Porto che disperatamente si era riversato tutto in avanti nel tentativo di pareggiare.
NUMERI E OBIETTIVI – Come anticipato, i numeri sono allarmanti per uno come De Paul, abituato ad avere un ruolo da protagonista nell’economia della produzione offensiva della squadra. Nell’ultima stagione con l’Udinese in 38 presenze ha collezionato 9 reti e 11 assist, suo record personale. Certo, la prima stagione bianconera era stata pure deficitaria ma mai quanto quella attuale. Finora sono 33 le apparizioni, con un bottino di una rete e 2 assist. Altra novità a cui il giocatore non era molto abituato sono le sostituzioni: negli ultimi due anni, tra Serie A e Coppa Italia aveva fatto solo tre panchine, quest’anno è già a quota 11. La conferma che a Madrid ci sia molta concorrenza, che sia circondato da tanti campioni ma anche che stia rendendo meno di quanto ci si aspettava. Non tutto è perduto, De Paul è abituato a partenze diesel salvo poi esplodere nelle stagioni successive e in fondo questa è un'annata particolare anche per l’Atletico Madrid, con gli attuali campioni in carica della Liga distanti 15 punti dalla capolista Real Madrid e in piena lotta per entrare tra le prime quattro. Sia nella Supercoppa che nella Copa del Rey sono stati eliminati, ma rimane l’obiettivo Champions League (sarà decisivo il ritorno contro il Manchester United dopo l’1-1 dell’andata al Wanda Metropolitano). De Paul, arrivato a Madrid con l‘ambizione di vincere un trofeo importante, proverà a dare il suo contributo in quest’ultima fase della stagione: i suoi gol e i suoi assist - a partire dalla delicata trasferta di domenica sera contro il Betis Siviglia - possono ancora salvare una stagione partita con grandi aspettative e sin qui ben al di sotto di quanto si potesse prevedere.