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D'Aversa e la testata a Henry: "Un'etichetta, che coraggio l'Empoli. Per lo Scudetto tifo Conte"
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EMPOLI - "Avevo due priorità: restare in Serie A, una categoria che ho dimostrato di meritare, e soprattutto riscattare la mia immagine di 35 anni di calcio e di padre di famiglia con tre figli. Ringrazio la società, è stata coraggiosa".
TESTATA A HENRY - "Quando sono rientrato a casa, Claudia, mia moglie, mi ha guardato: 'Ma cosa hai fatto?'. Poi subito dopo: 'Ormai è successo, rialzati e vai avanti'. Sono stato molto fortunato a incontrarla. Siamo rimasti a Lecce, non volevamo costringere i figli a cambiare scuola. I leccesi mi hanno aiutato. Anche molti direttori sportivi sono stati solidali, compresi quelli con cui non avevo rapporti. Poi certo, quando entri in casa e tua figlia di 9 anni ti sorride, tutto passa in secondo piano".
NAPOLI - "Per il mercato che hanno fatto le favorite per lo Scudetto sono Inter e Juventus, ma il Napoli lotterà fino alla fine. Ho chiesto a Goglichidze di menare Kvara in ritiro con la Georgia? Voleva essere una battuta. Che poi il mio giocatore neanche parla italiano…".
CONTE - "È il migliore a ricostruire, lo dice la sua storia. Lui non vuole partecipare, vuole vincere. Lo può fare, perché ha una squadra forte e non ha le coppe. Non me ne voglia il mio amico Inzaghi, ma faccio il tifo per Antonio. È il padrino di mia figlia, spesso siamo andati in vacanza insieme. Ci conosciamo a Siena, io giocatore e lui in panchina. Ricordo una preparazione da marines, mai sofferto così tanto. Da neopromossa pareggiammo a Udine, ci sembrò un gran risultato. Lui però era arrabbiato. Ti mette in una condizione fisica e mentale che va oltre".
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