Dall’Inter alla Juve, dall’Atalanta alla Lazio: l'Italia in Europa non conta. Perché? Corriamo poco. E non solo…
Atalanta e Lazio sono due squadre che ci hanno riempito gli occhi nelle ultime stagioni, forse le più brillanti e vive del nostro malandato campionato. Ebbene, appena hanno incrociato due grandi d’Europa, il Real e il Bayern, ogni bellezza è stata spazzata via: la differenza è stata enorme. Nessuno chiedeva a Gasperini e Inzaghi di qualificarsi, sia chiaro, ma entrambi avevano la legittima ambizione di infastidire due avversarie così quotate: non ci sono riuscite. Nello stesso tempo quando le nostre due squadre più complete, Juve e Inter, si sono confrontate con rivali decisamente abbordabili - il Porto e lo Shakhtar - non sono riuscite a far prevalere la loro superiorità tecnica, che pareva indiscutibile. E sono state eliminate: i nerazzurri addirittura nel girone eliminatorio, i bianconeri negli ottavi.
Perché ci siamo ridotti così? I motivi sono tanti, a cominciare dalla qualità dei calciatori. E anche dalla loro età. Le regine d’Europa propongono campioni nel pieno della carriera, da noi imperversano stelle di 35 anni e passa, tipo Ibrahimovic e Ronaldo. Li celebriamo e li osanniamo, ma siamo sicuri che altrove avrebbero lo stesso impatto che hanno sulla Serie A? Si ha la sensazione che il nostro torneo permetta anche a chi non è al massimo dal punto di vista atletico - e non può esserlo un giocatore che va verso la quarantina - di essere dominante. Altrove l’intensità del gioco è infinitamente superiore, lo si è visto bene in Real-Atalanta: i bergamaschi, che in Serie A sono quasi incontenibili dal punto di vista fisico, arrivavano sempre sulla palla dopo i vecchi di Zidane, a cominciare da Modric. Un segnale indicativo e inquietante.
E’ arrivato il momento di prendere atto della nostra triste situazione e di intervenire, visto che dal 2015-2016 non eravamo senza squadre nei quarti di Champions. Le società italiane devono adoperarsi per avvicinare le grandi d’Europa per capacità di investimenti, gli allenatori e i preparatori devono lavorare affinché anche le nostre squadre corrano. Ma sul serio.
@steagresti