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    Dal Verona al Verona: si è chiusa la parabola Vlahovic-Juventus. E marzo diventa già il mese del mercato

    Dal Verona al Verona: si è chiusa la parabola Vlahovic-Juventus. E marzo diventa già il mese del mercato

    • Cristiano Corbo, inviato a Torino
    Per un gioco del destino, mentre Dusan Vlahovic calciava e scalciava con le riserve nel riscaldamento pre partita, le immagini dello Stadium hanno trasmesso la sua prima volta in bianconero. Era proprio l'Hellas, ed è stato il debutto perfetto: lancio di Dybala, rete meravigliosa di DV9. Che all'epoca era pure DV7. La risposta a chi ancora si sentiva orfano di Cristiano Ronaldo. Che tempi, per la Juventus. E che tempi pure questi di oggi, quelli in cui Dusan è stato messo in un angolo, sacrificato sull'altare dedicato al dinamismo di Kolo Muani. A Motta, il francese, dà troppe più soluzioni. E l'attacco mobile apre spazi agli altri, specialmente agli inserimenti di chi sta nel mezzo. 

    QUEI NUMERI - 8 minuti in campo, 5 tocchi e 2 passaggi su 3 riusciti. Poteva quasi non fare la doccia, Vlahovic, se non fosse per il fatto che sia entrato proprio bene. Per quel che poteva. Per quel che è riuscito a fare. Non solo: si è messo a disposizione della necessità di sacrificio generale della squadra, tenendosi tra centrocampo e attacco, lì dove poteva stoppare i (pochi) tentativi di testa alta del Verona. Insomma: non è entrato con supponenza. E' entrato come chi non vuole generare critiche d'atteggiamento o di vicinanza alla squadra. 

    IL PARADOSSO - Certo, non è una situazione degna del giocatore più pagato della rosa, ancor meno del calciatore più pagato dell'intero campionato. Vlahovic vive oggi all'interno di un paradosso: è vittima delle cifre che gli ballano attorno ed è rimasto ancora incompiuto, come avere la cilindrata più grossa in garage e non avere l'età per prendere la patente. Capita. Specialmente se all'inizio sono state fatte valutazioni sbagliate. Ecco, da parte di chi? Perché il dubbio resta. Di sicuro l'attaccante serbo era una grande promessa, in quel 2022 decisamente magico. Di sicuro, la Juve ha puntato troppo forte, forse alla ricerca di un porto sicuro in un mare di incertezze.

    Dal Verona al Verona: si è chiusa la parabola Vlahovic-Juventus. E marzo diventa già il mese del mercato

    IL FUTURO - Iniziato marzo, inizia pure il periodo in cui ogni giorno è buono per confrontarsi con il club sul futuro. Da parte della Juventus, dopo il primo approccio finito male, resiste la distanza nel costruire un domani insieme. E le scelte fatte anche da Thiago danno manforte alla guida sicura di Cristiano Giuntoli sul tema. Poi ci sarà spazio per il mercato: basteranno poco più di 20 milioni per portarlo via da Torino, cifra fondamentale per non generare una minusvalenza. Messa così, come si potrà non portare a casa una cessione? Eh, tutto dipenderà dalle cifre richieste da Vlahovic alla futura, potenziale, chissà se prossima squadra: vuole una cifra in linea all'ingaggio attuale.

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    Al terpino
    Al terpino

    Siete propio incapaci. Comprare a 60 e vendere a 10 ma boh

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