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Dal paragone con Pogba ai dubbi tattici: l'Inter cerca il vero Joao Mario
INCOMPRENSIONI TATTICHE - Proprio di oggi sono le parole del suo ex allenatore José Couceiro: "Quando l'ho allenato aveva un talento indiscutibile e infinito, possedeva un'intelligenza sopra la media dentro e fuori dal campo. La difficoltà maggiore per lui è l'aspetto tattico". Limite riconosciuto e che, dunque, si porta dietro fin dall'inizio della sua carriera e che ne assottiglia notevolmente i pregi. In sostanza talento e potenziale, che però si perdono girovagando spesso senza meta, ne posizione di partenza. In aiuto di Pioli, arriva di nuovo il tecnico che lo ha formato al Vitoria Setubal nel 2014, per cui Joao Mario deve stare nel cuore del gioco: "La sua posizione ideale è quella su cui sta lavorando l'allenatore dell'Inter, nella zona centrale. Poi si può disquisire se dietro alla prima punta, dove lo vedo meglio, o se davanti alla difesa. Ma è un numero 8, un giocatore box-to-box". Un 8 che gioca con il 6, ma si divide in tre maglie, una per ruolo: l'8 del centrocampista centrale, il 10 del trequartista e l'11 dell'esterno. Il perfetto connubio di indefinito.
VALE POGBA - "È già un top player, uno dei migliori giocatori per il futuro. Se Pogba è stato pagato 105 milioni dal Manchester United, dico che i 45 spesi dall’Inter per Joao Mario sono un grandissimo affare". Frase ad effetto di Couceiro, con nome ad effetto: quello di Paul Pogba. Un paragone che, in un mercato con prezzi altissimi, è anche legittimo, ma che al momento stride, e la prima differenza è nell'oneroso investimento iniziale. Infatti, Pogba arrivò a parametro zero, diventando subito protagonista al primo anno e trovando certezze, oltre a una collocazione precisa sul campo. L'Inter e Joao Mario, però, possono lavorare in ottica futura: da qui a settembre, qualche mese per definirsi e far valere i 45 milioni spesi.