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Dal Brasile: 'Gabriel Jesus più maturo di Gabigol, ma de Boer avrà un jolly'
L'ASPETTO TECNICO - “Cerca sempre di calciare in porta, ha un mancino molto preciso ed è dotato di una discreta rapidità. Non è egoista e sa lavorare per la squadra e i compagni: per informazioni chiedete a Ricardo Oliveira, che grazie a lui ha segnato tante reti. Lui un predestinato? Essendo bravo ed avendo un agente come Wagner Ribeiro, tutti erano certi che sarebbe sbarcato giovanissimo in Europa. Non si sbagliavano: del resto è arrivato nella prima squadra del Santos giocando a 18-19 anni con una personalità incredibile. Lotta su tutti i palloni e non si nasconde. Le responsabilità non gli fanno paura e la palla non gli scotta tra i piedi”.
UN VERO JOLLY - “Ha vinto l’oro alle Olimpiadi di Rio giocando da esterno destro d’attacco. Nel Santos ha ricoperto il ruolo di attaccante esterno di sinistra, con Carlos Dunga alla Seleçao ha sostituito Jonathas come centravanti segnando anche. È dotato di grande freddezza davanti al portiere, per Frank de Boer sarà un jolly offensivo davvero importante. È anche forte fisicamente, potente, veloce, lotta e ha piedi buoni. Da ragazzo ha avuto problemi con un tecnico del Santos che lo lasciava in panchina, qualcuno dice ancora che è una testa calda con gli avversari, ma negli ultimi mesi è molto migliorato e non ha fatto polemiche”.
LA FAMIGLIA - “Lo ha sempre seguito, partecipando in maniera attiva alla trattativa con l’Inter e sono convinto che verranno spesso in Italia. Rischio di non adattamento? Un po’ c’è, ma lui ha già esperienza nel mondo del calcio, ha esordito col Santos nel giorno dell’addio di Neymar e tutti lo indicavano come l’erede. In campo pensa solo a segnare e giocare bene, sarà importante che impari presto l’italiano ma all’Inter i connazionali e gli altri sudamericani lo aiuteranno. Gabriel Jesus? Il talento del Manchester City è cresciuto più in fretta, se Gabigol farà bene all’Inter recupererà il terreno perduto”.