Dai 6' di Rivera a Neymar: i minuti che hanno cambiato la storia del calcio
PARI D'ORO - Ma chi ha detto che serve per forza il gol vittoria al 90'? A volte anche un pareggio all'ultimo secondo ha lo stesso valore. Chiedete a Sergio Ramos, uno specialista di questa categoria, e chiedete ai tifosi dell'Atletico Madrid che a Lisbona nel 2014 stavano già piangendo per la prima Champions della loro storia prima che allo scadere dei tempi regolamentari appunto Ramos firmi il pari. Risultato finale? 4-1 per il Real nel supplementari, e le lacrime restano solo di rabbia. Rabbia, come quella che prende Drogba e Ballack nel 2009 dopo l'1-1 di Iniesta a Stamford Bridge: quel gol, contestato dal Chelsea, consegna al Barcellona la finale di Roma (vinta) e consacra di fatto la supremazia del tiki taka di Guardiola.
DA WILTORD A SEOL: CHE DOLORI! - C'è anche tanta Italia quando si parla di minuti finali che cambiano la storia, purtroppo non senza grandi dolori. Basta tornare all'inizio del millennio e alla tragica notte di Rotterdam del 2000: Wiltord entra dalla panchina e pareggia al 90' il vantaggio di Delvecchio, a Trezeguet poi l'onore di realizzare il golden gol decisivo nei supplementari per la vittoria degli Europei. E due anni dopo non va certo meglio in Corea del Sud contro i padroni di casa e l'arbitro Moreno: 1-0 di Vieri, poi il pari di Seol all'88' e la rete nei supplementari di Ahn, licenziato poi dal Perugia perché troppo odiato per restare in Italia.
IL CASO RIVERA - Niente gol di mezzo, ma a loro modo sono entrati nella storia anche i sei minuti di Gianni Rivera contro il Brasile. Flashback fino al 1970, l'Italia di Valcareggi arriva fino alla finale dei Mondiali in Messico grazie alla staffetta tra Mazzola e Rivera, che si ripete partita dopo partita con l'interista in campo nel primo tempo e il milanista a sostituirlo nella ripresa. Strategia che dà sempre i suoi frutti, come nella semifinale contro la Germania, la partita del secolo: 4-3 per gli Azzurri con un supplementare mai visto e il gol vittoria firmato proprio da Rivera, che però in finale non entra come al solito a inizio ripresa. Mazzola e il blocco Inter spingono perché il nerazzurro giochi tutta la partita, il ct acconsente ma alla lunga paga la decisione: dopo l'1-1 del primo tempo (Pelè, Boninsegna) il Brasile va 3-1 con Gerson e Jairzinho, Valcareggi inserisce Rivera solo a sei minuti dal termine e Carlos Alberto fa addirittura 4-1. L'Italia crolla e quei sei minuti diventano un caso che in un modo o nell'altro hanno segnato la storia.
RIVINCITA AZZURRA - Flashforward, perché l'Italia ha trova proprio nei minuti finali la forza di rifarsi di tutte le delusioni e per di più contro 'l'odiata' Germania. Del Mondiale 2006 infatti forse la semifinale con i tedeschi è ancor più cara agli italiani rispetto alla finale vinta contro la Francia: l'urlo al gol di Grosso al 119' è forse l'immagine più famosa e indimenticabile di quel torneo, il raddoppio un minuto più tardi di Del Piero è la rete della serenità che permette di dare via a quella lunga marcia entusiasta che porta da Dortmund alla trionfale notte di Berlino.
MASPERO E DUDEK, EROI A SORPRESA - Minuti finali da leggenda, che a volte possono consegnare alla storia anche eroi a sorpresa, per un verso o per l'altro. Liverpool ancora venera Jerzy Dudek per quella doppia parata su Shevchenko all'ultimo minuto dei supplementari a Istanbul nel 2005: da 3-0 a 3-3, e successo dei Reds ai calci di rigore, un incubo che il Milan non riesce a dimenticare. E che dire di Maspero e quella buca davanti al dischetto prima del rigore di Salas in Juventus-Torino del 2001? Pallone in cielo, triplice fischio e 3-3 al Delle Alpi, con polemica trascinatasi avanti per anni e anni. Dai sei di Rivera ai sette di Neymar, a volte bastano pochi minuti per riscrivere la storia del pallone.
Rimonta clamorosa del Barcellona: qual è stato secondo voi il più grande ribaltone della storia del calcio? Scrivetecelo nei commenti del pezzo.
Twitter: @Albri_Fede90