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    Dai pionieri sino alla Coppa Intercontinentale e Toyota Cup: ecco la storia del Mondiale per Club

    Dai pionieri sino alla Coppa Intercontinentale e Toyota Cup: ecco la storia del Mondiale per Club

    • Alessandro Bassi
      Alessandro Bassi
    Al via oggi l'edizione 2019 della Coppa del Mondo per Club FIFA: vediamo quali sono state, negli anni, alcune tra le varie competizioni organizzate con lo scopo di assegnare il titolo – più o meno platonico – di campione sovranazionale.

    COMPETIZIONI INTERNAZIONALI TRA PIONIERI - La voglia di uscire dai confini nazionali il football l'ha sempre avuta, sin dalle sue origini. Nell'età pionieristica del calcio sono stati numerosi i tornei transnazionali che hanno visto gareggiare squadre di diverse nazionalità. Sicuramente da segnalare – come bene fa l'ottimo sito calcioromantico.com – la coppa che il conte belga Van der Sraeten-Ponthoz mette in palio nel 1900: a Bruxelles si sfidano sei squadre provenienti da Belgio, Svizzera e Paesi Bassi e al termine della manifestazione, che i giornali dell'epoca etichettano un po' troppo enfaticamente come il campionato continentale per club, la Coppa Ponthoz viene vinta dal R.A.P. Amsterdam. La Coppa Ponthoz, che negli anni a seguire si aprirà anche ad alcune compagini minori inglesi, verrà vinta definitivamente dai belgi dell'Union Saint-Gilloise che se la aggiudicano per tre volte dal 1905 al 1907. In realtà l'unico incontro che negli anni pionieristici ha l'appellativo di campionato del mondo è l'Association Football Championship of the World decider, in breve la partita che negli anni a cavaliere tra XIX e XX secolo si gioca in un primo momento tra i campioni della FA Cup inglese e i campioni della Scottisch Cup scozzese e successivamente tra i vincitori dei rispettivi campionati. Tra i vari tornei internazionali dei pionieri va senz'altro ricordata la manifestazione che nel 1908 viene disputata a Torino. Il Torneo Internazionale La Stampa Sportiva viene organizzato a Torino durante il fine settimana di Pasqua del 1908 grazie all'iniziativa della testata giornalistica torinese e al sua direttore, Gustavo Verona. Al torneo partecipano i francesi dell'Union Sportive Parisienne, dei tedeschi del Friburgo e degli svizzeri del Servette; per l'Italia conquista l'accesso dopo eliminatorie il Torino che verrà battuto in finale dagli svizzeri.

    COPA RIO - Questi sono soltanto alcuni esempi di tornei internazionali che vengono organizzati negli anni antecedenti la Prima guerra mondiale. Successivamente negli anni'20 e negli anni '30 altre manifestazioni sempre più strutturate vedranno la luce, due su tutte: la Coppa dell'Europa Centrale e il Torneo dell'Esposizione di Parigi del 1937. Entrambe le competizioni allargano il concetto di internazionalità del calcio ma ancora la partecipazione è riservata a squadre europee. Per avere i primi tentativi di tornei intercontinentali occorre attendere la fine della Seconda guerra mondiale, quando agli inizi degli anni'50 la federazione brasiliana e la prefettura di Rio de Janeiro organizzano la prima edizione del Torneo Internazionale dei Club Campioni, meglio noto come Copa Rio del 1951, al quale vengono invitate a partecipare le squadre vincitrici dei rispettivi campionati. Per l'Italia partecipa la Juventus per la rinuncia del Milan e proprio i bianconeri torinesi perdono la finale contro il Palmeiras. Per quel che attiene la valenza giuridica di questo titolo la questione è ancora aperta: la FIFA ha sì riconosciuto la Copa Rio del 1951 come il primo torneo tra club a livello mondiale, ma non lo considera torneo valido per l'assegnazione del titolo di campione del mondo. Così come non vengono considerati campioni del mondo i vincitori della Pequeña Copa del Mundo che dal 1952 al 1957 la Federazione venezuelana ha organizzato a Caracas, sempre su invito.

    COPPA INTERCONTINENTALE DEI CLUB CAMPIONI - Insomma, la FIFA al momento riconosce solamente la Coppa Intercontinentale quale unica ed ufficiale manifestazione antecedente la Coppa del Mondo per Club legittimata a designare il club campione del mondo. La Coppa Intercontinentale dei Club Campioni nasce nel 1960 e consiste in una doppia sfida tra il club vincitore della Coppa dei Campioni UEFA e il club vincitore della Coppa Libertadores CONMEBOL, quindi una sfida tra i rispettivi campioni delle due realtà calcistiche continentali maggiori e più sviluppate dell'epoca. Nella prima, storica, edizione si affrontano i campioni europei del Real Madrid – alla loro quinta Coppa dei Campioni consecutiva – e i campioni sudamericani del Peñarol. Dopo lo scialbo 0-0 dell'andata a Montevideo in giugno, il 4 settembre del 1960 la sfida di ritorno al Bernabeu a Madrid si risolve in una trionfo per gli iberici che, già in vantaggio 3-0 dopo appena 8 minuti di gioco, vincono nettamente per 5-1. La Gazzetta dello Sport così il giorno dopo sintetizza l'andamento dell'incontro:

    “Il Real Madrid ha continuato a comandare il campo imponendo all'avversaria la propria superiorità. Una superiorità che si è fatta sentire in modo schiacciante durante tutto il primo tempo. Sono stati 45 minuti di dominio assoluto in cui i calciatori madrileni hanno imperversato.”

    Non sono mancati durante la partita i momenti di tensione e di gioco scorretto, ma questa ben presto si rivelerà una costante nelle sfide intercontinentali, specialmente nelle gare giocate in Sudamerica dove il pubblico surriscalderà gli animi spesso sino a trascendere come accade nella finale del 1969. Comunque per tutti gli anni'60 la manifestazione raccoglie l'interesse e il consenso del pubblico e della società: sono gli anni d'oro del torneo, vinto anche dall'Inter (due volte) e dal Milan, poi il veloce declino degli anni'70 con le squadre europee che a volte decidono di non partecipare, addirittura ben due volte la manifestazione non viene proprio disputata. Il rilancio del torneo si ha con gli anni 80, quando la Toyota ne chiede ed ottiene l'organizzazione sportiva (ed economica). Con la Coppa Intercontinentale targata Toyota cambia tutto: non più sfide andata e ritorno in Europa e Sudamerica, bensì gara unica in campo neutro in Giappone. Il nuovo format piace, la competizione riacquista prestigio e regolarità tanto da proseguire sino al 2004 quando la FIFA decide di creare la Coppa del Mondo per Club.

    Il resto è storia recente.


      (Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)

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