
Sogno e incubo - Il calcio come il vino: dai flop juventini a Mexes e Cissè, il "culto" dell'Auxerre e il mito Guy Roux
L'Association de la Jeunesse Auxerroise, più semplicemente noto come Auxerre, è uno dei club più antichi di Francia: fondato nel 1905 dall'abate Deschamps nell'omonima città della Borgogna, ha vissuto tempi bui, tanto da militare per parecchi anni in Ligue 2, retrocesso dopo 32 stagioni consecutive nella massima serie francese, prima di risalire nel 2022 nel palcoscenico della Ligue 1, il più adatto all'accademia borgognona. In passato però ha scritto pagine nobili del calcio transalpino, vincendo un titolo di campione di Francia nel 1995-96, sotto l'egida del santone Guy Roux, con calciatori del calibro di Charbonnier, Blanc, West, Diomede, Lamouchi e Laslandles, ma anche quattro Coppe di Francia e una Coppa Intertoto.
DALL'ABATE DESCHAMPS AL SANTONE GUY ROUX - La nuova associazione nasce con lo scopo di inquadrare la gioventù in virtù della pratica sportiva: si tratta infatti di una polisportiva che raggruppa diverse discipline, come la ginnastica, la scherma e l'atletica. Il calcio arriva dopo, ma diventa subito centrale: dopo la Prima Guerra Mondiale l'abate Ernest-Theodore Valentin Deschamps acquisisce numerose particelle di terreno lungo il fiume Yonne sulla strada per Vaux, il futuro stadio. Proprio come una vera abbazia medievale, il club non cessa mai di far fruttare il suo capitale. Nel 1950 muore l'abate Deschamps, a cui viene intitolato lo stadio del club, ma due anni dopo, nel 1952, viene tesserato un calciatore che farà la storia del club, sia in campo che poi in panchina da tecnico, Guy Roux. Nel 1979 l'Auxerre raggiunge la finale di Coppa di Francia, pur militando nel campionato di seconda divisione, dove viene sconfitta dai Campioni nazionali del Nantes, mentre l'anno seguente arriva finalmente la prima promozione nella massima serie francese. qualificandosi per la prima volta nel 1984 a una competizione europea, la Coppa Uefa.
IL CALCIO COME IL VINO - Roux aveva giocato tre stagioni con l’Auxerre, ai tempi un piccolo club paesano, in subordine al calcio della stessa Borgogna, centro rurale caratterizzato per il paesaggio bucolico e il vino Chardonnay, che ha in Digione la sua città più importante. Una squadra senza troppe velleità, che navigava ai margini del calcio francese, prima del suo arrivo, da punto di riferimento, sotto l'aspetto tecnico ma anche amministrativo, vero e proprio erede spirituale dell'Abbé Deschamps, a soli 22 anni. Dal 1961, quando capisce che bisogna puntare sui giovani fatti in casa, come le uve che hanno reso nobili il territorio, fino alla storia, con la promozione in Ligue 1 nel 1980.
I 44 ANNI D'ORO DI ROUX - Per la prima vittoria è solo questione di tempo: nel 1994 arriva la prima Coppa di Francia, l'anno seguente il primo storico titolo e il bis in Coppa, con il primo double, nel 1997 invece conquista la Coppa Intertoto. Negli anni seguenti l'Auxerre si impone come uno dei club più forti di Francia, tanto da vincere altre due coppe nazionali e portarsi in maniera stabile nelle prime posizioni della classifica. Nel 2005, dopo 44 anni come allenatore, Guy Roux lascia il club: è l'inizio della discesa, con il club che riesce a qualificarsi alla Champions League del 2010, nella quale sfida il Milan e il Real Madrid, prima di iniziare la propria decadenza, con la retrocessione e anni bui che hanno visto come unica luce la finale di Coppa del 2015, persa col PSG per un gol di Cavani.
DA BOUMSONG A KAPO, DA MEXES A FADIGA, DA YEBDA A CISSE' - lI culto dell'Auxerre ha portato all'analisi delle rose dei borgognoni, con tante sorprese e qualche calciatore mitologico, seppur in annate povere di vittorie: quello di inizio 2000 ad esempio era un club rinomato e ricco di futuri crack, per via dei tanti protagonisti in campo. Terzo nel campionato di Ligue 1 dietro a Olympique Lione e Lens, poteva contare su volti noti agli appassionati italiani come Djibril Cissè, Philippe Mexes, Jean-Alain Boumsong o Olivier Kapo.
