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Da Wood a Dyche: tutti i segreti della rivelazione Burnley
UOMINI CHIAVE - Chris Wood è arrivato nell’ultimo mercato estivo dal Leeds United per poco più di 16 milioni di euro. Il neozelandese tra campionato e coppe nazionali ha collezionato 18 presenze e segnato 6 reti ed è l’uomo più prolifico dei suoi. Sam Vokes è alla sua sesta stagione al Burnely, uomo simbolo ormai per i tifosi e capocannoniere della squadra l’anno scorso nel torneo. E’ curioso, poiché non è da ritenersi un titolare fisso, per lo più è un subentrante, colui che si fa trovare pronto nel momento del bisogno, quando è necessario dare una svolta alla gara. Una delle rivelazioni è James Cork, pure lui arrivato quest’anno, anni difficili allo Swansea: ora è un punto cardine del centrocampo insieme a Defour che ha più esperienza internazionale e milita nella nazionale canadese. Alla lista non va dimenticato neppure l’ala destra di quantità come Gudmunnson, resosi protagonista anche con la nazionale islandese ai recenti europei e alle qualificazioni mondiali. Dopo la recente vittoria per 1-0 contro lo Stoke nel turno infrasettimanale la tifoseria può contare su un nuovo idolo, ovvero Ashley Barnes entrato a poco più di venti minuti dalla fine, al posto di Jeff Hendrick, e ha siglato il gol partita all’89esimo.
COME GIOCA IL BURNLEY - La formazione di Dyche gioca un calcio con idee ben precise e razionali, preferisce lasciare il pallino del gioco agli avversari e chiudere il più possibile le linee di passaggio e non appena si riconquista il pallone si cerca di lanciare lungo verso Vokes per sfruttare le sue capacità fisiche e per dare tempo ai compagni di accompagnare l’azione. La fase difensiva è il vero punto di forza, sarà perché l’allenatore inglese è un ex difensore, quando gli avversari si ritrovano in zona trequarti posizionano una linea di sei uomini a schermare tutta l’area di rigore in ampiezza e devono eludere la pressione dei centrocampisti sul portatore di palla. Gli attacchi avversari si perdono per lo più nel nulla e cedono per frustrazione e finiscono per tirare sempre in posizioni più complicate o da distanze proibitive. La solidità del reparto arretrato sta nei numeri con soli 12 reti subite è tra le migliori in Premier League. L’attacco, invece, è tra i peggiori in assoluto con sole 16 reti segnate, questo è dovuto dalla difficile costruzione di gioco, causa alcuni limiti tecnici. Dyche dopo anni di lavoro è riuscito a costruire una squadra duttile e camaleontica pronta ad utilizzare vari moduli come il 4-4-2 di base oppure il 4-1-4-1 o il 4-5-1, lo si può definire un ulteriore punto di forza: non è facile avere un gruppo disposto a sacrificarsi per un obiettivo comune.