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Da VivoPerLei, un utente spiega perché i cinesi salveranno il nostro calcio
Marco Pasqua scrive:
Diciamoci la verità: senza le faraoniche trattative tra le squadre cinesi ed i club europei, la sessione invernale di calciomercato sarebbe soltanto una finestra di mercato in cui le seconde o terze scelte, cambiano club sperando di trovare più spazio oppure la finestra di mercato in cui le squadre che sono riuscite a fare un girone d'andata sopra le righe, tentano di massimizzare le proprie "stelle" vendendole a peso d'oro alle big in difficoltà.
Ma da 2 anni ormai la sessione di mercato invernale è bella o brutta, a seconda del proprio pensiero circa il mercato cinese, quanto quella estiva.
In principio furono Drogba, Diamanti e Gilardino e Marcello Lippi. Lo scorso anno fu quello di Guarin, di Ramires, di Lavezzi, di Gervinho ma anche quello di Luiz Adriano, unico caso nella breve storia del mercato cinese, di giocatore che parte verso la Cina, sbarca, ma non firma il contratto.
La sessione di quest'anno ha già regalato diversi colpi. Tevez, Witsel, Oscar e Obi Mikel hanno già fatto le valigie e raggiunto i ritiri delle loro nuove squadre cinesi. Kalinic potrebbe farle a breve e per ogni trattativa in essere, v'è sempre da registrare l'interesse di una franchigia cinese, pronta ad accaparrarsi giocatori da ogni club europeo.
Nei giorni scorsi alcune fonti di stampa hanno ipotizzato l'avvio di un processo di riforma del mercato calcistico cinese, in grado di mettere freno alle spese faraoniche sostenute dai club per far sbarcare all'ombra del dragone, le stelle del calcio europeo.
Ma siamo davvero convinti che limitare quel mercato sia un bene?
Quelle che seguono sono una serie di ragioni per le quali non dovremmo sperare in una regolamentazione delle spese, altresì definita come salary cap o fair play finanziario made in china:
1) Il campionato cinese ha avuto il merito di...CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE E COMMENTARE