Da VivoPerLei, un tifoso juventino: 'Bernardeschi e l'infinito peso della 10'
lollomeo scrive:
Era il 1958 quando Pelè creò il mito della maglia numero 10. Gli venne data in maniera casuale per i mondiali di Svezia di quell'anno, era un numero come un altro, ma le sue magie che portarono il Brasile in cima al mondo resero quella maglia immortale, diversa dalle altre. Da quel periodo in avanti ogni squadra al mondo prese l'abitudine di consegnare la maglia numero 10 al giocatore più di classe, più rappresentativo o più decisivo.
Ma avere sulle spalle questo numero non significa solo esser venerati dai tifosi e distinguersi dal gruppo, significa anche avere delle responsabilità, dover soddisfare delle aspettative ed indossarla con onore e dignità, specialmente se prima di te è stata indossata da miti e leggende del calcio e dello sport in generale. Sarà più o meno questo quello che ha pensato Federico Bernardeschi nella scelta del numero per la sua nuova avventura alla Juventus e nel momento in cui ha deciso di rimandare quest'affascinante idea per spostarsi sulla numero 33. CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE E PER COMMENTARE