
Da Praga ad Atene fino alla svolta post Copa America: così Nico Gonzalez ha rotto con la Fiorentina
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POLEMICHE PRE MONDIALE
Già alla fine del 2022 scricchiolava qualcosa tra la Fiorentina e quello che era il suo giocatore più forte sulla carta: condizioni fisiche non perfette, ma tanta voglia di essere presente ai Mondiali poi vinti dalla sua Argentina, al punto da preservarsi anche a scapito del campionato italiano. Questa era l'accusa che veniva mossa all'esterno offensivo lanciato dall'Independiente.
UNITI NEL DOLORE
La sconfitta di Praga nel giugno 2023, prima finale di Conference League persa per 1-2 contro il West Ham, ha lasciato un segno nel cuore di Nico: alla fine del match, è stato ripreso mentre cantava con le lacrime agli occhi sotto la curva viola. Pochi giorni prima aveva anche segnato in finale di Coppa Italia, contro l'Inter, per poi veder rimontato dalla doppietta del connazionale Lautaro Martinez il suo gol. Nell'autunno dello stesso anno, ecco il rinnovo fino al 2028: "Fosse per me, rimarrei tutta la vita", si è lasciato scappare, scatenando anche un risolino imbarazzato della giornalista viola che gli sedeva accanto. Un classico.
LA DEBACLE DI ATENE E LA ROTTURA
Poi la seconda chance, stavolta contro l'Olympiacos la sensazione è quella di potercela fare. Tuttavia, pochi giorni prima di volare in Grecia, alcuni tifosi lo scorgono a far serata a Firenze. Nulla di illegittimo, nulla di vietato. Ripetiamo: mancavano ancora diversi giorni all'ultimo atto del torneo. Però quell'istantanea, sovrapposta alla partita nettamente insufficiente giocata da Gonzalez, ha segnato un punto di non ritorno nel rapporto con la città.
L'1% E LA COPA AMERICA
"Nico Gonzalez rimane al 99%", la rassicurazione del ds viola Daniele Pradè all'inizio dell'estate. "Menomale mi sono lasciato l'1%", l'ammissione alla fine. Quell'1%, almeno stando a quanto fatto capire dal dirigente, sta nella grande Copa America disputata e vinta con l'Argentina, e nella voglia di prendere al volo il treno Juventus che è passato per lui. Ma è chiaro come, Juventus o non Juventus, rimanere a Firenze sarebbe stato veramente difficile.