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    ESCLUSIVO - Da Pecini a Macia lo Spezia non esce dal caos. Platek si fida di Tella...

    ESCLUSIVO - Da Pecini a Macia lo Spezia non esce dal caos. Platek si fida di Tella...

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Riccardo Pecini prende la porta d'uscita e Eduardo Macia lo sostituisce. In apparenza è soltanto un avvicendamento alla guida dell'area tecnica, quello avvenuto nei giorni scorsi in seno allo Spezia calcio. E invece il passaggio di poteri, giunto in modo confuso e stizzoso, lascia in eredità uno strascico di questioni irrisolte a proposito di come vengono prese le decisioni in società e di come funzioni il meccanismo di multiproprietà del club messo su dalla famiglia Platek. Un meccanismo che si vorrebbe complesso in senso positivo e invece rischia di essere soltanto confusionario. Con un protagonista dietro le quinte che risponde al nome di Nishant Tella, l'amministratore delegato del club. Un manager statunitense di origine indiana che ha massima fiducia da parte dei proprietari ma forse non è esattamente tagliato per gestire società di calcio.

    Ma al di là del personaggio singolo, l'impressione è che nel complesso lo Spezia debba sciogliere alcuni nodi, di cui il caso Pecini è stato un sintomo e non una causa. È ciò che Calciomercato.com ha potuto appurare parlando con persone ben informate sui fatti, la cui identità viene mantenuta riservata. Ne scaturisce che un passaggio di chiarezza sia necessario, se non altro, per evitare che fra qualche mese ci si debba interrogare su cosa (non) avrà fatto Macia.

    A questo scopo sviluppiamo in due distinti articoli l'analisi della situazione dell'A. C. Spezia, che legittimamente ha destato di recente preoccupazione presso i tifosi. Questo primo articolo è dedicato all'amministratore delegato, che sarà bravissimo a fare alcuni mestieri ma forse non ha ben capito di non possedere il talento che serve per farli proprio tutti. Il successivo è dedicato alla famiglia Platek, che negli ultimi anni ha deciso di giocare il gioco della multiproprietà calcistica senza che dall'esterno si comprenda quali siano il criterio e le finalità di questo agire.

    IL CONFLITTO PERMANENTE - Che fra Riccardo Pecini e Nishant Tella il conflitto fosse diventato non ricomponibile è cosa nota. E le cronache dei media locali ne hanno dato ampia narrazione nelle ultime settimane di permanenza dell'ex capo dell'area tecnica in società. I due avevano forti divergenze sulle operazioni di calciomercato, sia quelle condotte nella scorsa stagione, sia quelle (non) portate a termine durante la finestra estiva 2022. In particolare, Tella rimproverava a Pecini l'eccessiva mole della campagna trasferimenti condotta nell'estate del 2021 e l'elevato costo di alcune commissioni sui trasferimenti. Riguardo alla prima accusa, Pecini aveva facile gioco nel difendersi sostenendo che la campagna trasferimenti dell'estate 2021 era stata fatta con la prospettiva di non poter fare calciomercato in entrata per quattro sessioni consecutive (cioè due intere stagioni calcistiche) a causa del blocco posto dalla Fifa in conseguenza del caso Spezia-Nigeria. Successivamente quel ban è stato rimosso, ma ciò non muta il contesto nel quale l'ex capo dell'area tecnica doveva muoversi nell'estate 2021, con la necessità di compiere una campagna trasferimenti extra-large che ammortizzasse lo spauracchio di due anni senza movimenti in entrata. Quanto alle commissioni, il dossier è ricco e variegato per qualsiasi società di calcio, non soltanto italiana.

    Inoltre, i disaccordi sulla gestione del calciomercato chiuso all'inizio di questo mese hanno fatto salire al massimo grado il livello della tensione. Di fatto l'amministratore delegato ha imposto una forte limitazione al mercato in entrata. Un mercato che ha visto celebrare le ultime ore in modo deludente col solo arrivo di Ethan Ampadu, ciò che ha provocato grave delusione nei tifosi e nello stesso tecnico Luca Gotti, che aveva chiesto un rinforzo per reparto. E altri conflitti sono esplosi nella gestione dei rapporti col Casa Pia, la società portoghese che fa parte del sistema multiproprietario della famiglia Platek, appena approdata alla massima serie. In particolare, il mancato rinnovo al club portoghese del prestito del luso-guineano Leandro Sanca ha creato freddezza fra le due società nonostante siano sotto la medesima proprietà. Lo scontro nemmeno più sotterraneo fra Tella e Pecini è arrivato livello estremo in cui la famiglia Platek non poteva far altro che scegliere fra l'uno e l'altro. E a stando a quanto ci è stato riferito, a quel punto Pecini avrebbe confidato sul fatto che il suo rapporto personale col proprietario Robert Platek fosse per lui un'assicurazione. Aveva fatto male i conti.

    LO STORY-TELLA - Ma come mai la famiglia Platek ripone così tanta fiducia in Nishant Tella? A questa domanda potrebbero rispondere soltanto i diretti interessati. Vista dall'esterno, si può soltanto arguire che i signori Platek abbiano sovrastimato le capacità di Tella nel muoversi in ambito di business calcistico. Il manager proviene da Inner Circle Sports, una banca d'investimento specializzata in sport e entertainment. E a partire da questa posizione si è fatto un nome nel corso dell'operazione che ha portato il Fenway Sports Group a acquisire il Liverpool. Possiamo star certi che in questo specifico tipo di missione Tella sia in grado di mostrare buone abilità professionali. Ma essere abili a muoversi in ambito di sport business non comporta in automatico essere anche dei buoni dirigenti di società. E di Tella riferiscono che il suo talento da dirigente di società sia perlomeno carente. Come di mostrato sin dal momento dell'acquisizione del SonderiskE, la società danese che ha inaugurato il sistema multiproprietario della famiglia Platek. In quella circostanza Tella è stato fondamentale per l'acquisizione della società da parte di MSD Capital, il fondo della famiglia Platek. E proprio in ragione di questo decisivo apporto i Platek hanno immediatamente piazzato Tella nel consiglio d'amministrazione del club danese. Dove però ha mostrato le prime defaillance, che poi sono defaillance dell'intero sistema multiproprietario dei Platek. Nel frattempo il SonderiskE è retrocesso in B al termine della scorsa stagione, un insuccesso che è stato coperto dalla promozione del Casa Pia. E quella retrocessione è avvenuta al termine di un'annata che ha visto la tifoseria locale accusare di lontananza e disinteresse la proprietà americana. Intanto Tella si era già spostato alla Spezia. Dove ai Platek il disinteresse viene rimproverato adesso.

    @pippoevai

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