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  • Da Maignan capitano al "nuovo" Pulisic: il Milan sta trovando i suoi veri leader

    Da Maignan capitano al "nuovo" Pulisic: il Milan sta trovando i suoi veri leader

    • Andrea Distaso
    Se questa vittoria contro l'Udinese – striminzita, di misura, sofferta, ma tremendamente voluta – sarà l'ennesima opportunità per il Milan per svoltare, lo diranno soltanto i prossimi appuntamenti in calendario. Quel che appare chiaro è che Paulo Fonseca ha ottenuto le risposte caratteriali che aspettava. La scelta forte, fortissima, di attaccare frontalmente i suoi calciatori – prima alla ripresa degli allenamenti a ranghi completi di giovedì scorso, poi con la conferenza stampa del giorno successivo – per suggerire una reazione ha sortito il suo effetto. Privato di molti dei suoi “titolarissimi” e dei presunti leader che l'allenatore portoghese ha messo alla berlina – da Calabria a Theo Hernandez passando per Leao – il ritorno ai tre punti in campionato potrebbe assumere un significato ulteriore nella logica delle dinamiche di gruppo.

    FONSECA: "MILAN PIU' IMPORTANTE DI QUALSIASI CALCIATORE"

    Senza alcuni dei suoi calciatori migliori e nelle difficoltà, il Milan ha esibito uno spirito che non si vedeva da diverso tempo. In inferiorità numerica per oltre un'ora per l'espulsione di Tijjani Reijnders, indipendentemente dal gioco espresso è probabilmente arrivata una delle migliori prestazioni stagionali ed è emblematico che questo sia avvenuta con in campo altri interpreti, altri protagonisti. Per esempio quelle seconde linee come Pavlovic, Loftus-Cheek, Chukwueze e Okafor, che a vario titolo hanno risposto presente alla chiamata di Fonseca. Ma anche e soprattutto quei giocatori che, nella testa dell'allenatore, potrebbero assurgere al ruolo di nuovi leader e dunque di nuovi capitani in una squadra in cui, anche in questa prima parte di stagione, si è avvertita l'assenza di personalità forti, in grado di emergere per i loro comportamenti sul campo e fuori.

    MILAN-UDINESE, LE NOSTRE PAGELLE

    E' il caso di Mike Maignan, insignito della fascia alla luce delle assenze contemporanee di Tomori, Theo Hernandez, Calabria e Leao: spesso si dice che il portiere, per la sua naturale lontananza dalle zone di campo in cui sviluppa il gioco e pure dall'arbitro, sia una figura difficilmente identificabile con quella del capitano, ma il numero uno francese ha qualcosa di più. Una leadership naturale, ben visibile a chi osservi le partite con un occhio di riguardo. E anche ben udibile per le orecchie più attente a carpire le sue continue indicazioni e grida ai compagni di squadra. L'esperimento con l'Udinese ha funzionato e non è da escludere che possa essere ripetuto in futuro. Lo lasciano pensare le parole di venerdì scorso dello stesso Fonseca in conferenza stampa: “Io sono arrivato qui e il Milan aveva già tre capitani. Calabria, Theo e Leao. Perché sono i giocatori con più partite nel Milan. Posso essere o no d'accordo con questo, ma ho rispettato questa cosa, devo rispettarla. Quello che io penso è che questa squadra ha bisogno di più leadership. Penso che abbiamo altri giocatori che possono aiutare questi giocatori: è leader non solo chi indossa la fascia”.

    MAIGNAN, IL QUINTO CAPITANO DELLA STAGIONE

    Alle spalle di Maignan, nelle gerarchie selezionate per l'occasione è toccato ad Alvaro Morata portare i gradi del vice-capitano e anche in questo caso non si può parlare di scelta del tutto a sorpresa. Già leader tecnico della Spagna campione d'Europa, si è calato immediatamente in questa nuova esperienza milanista con un'umiltà e un'abnegazione che sono serviti da esempio nei momenti più incerti di questa stagione. Forte di una maturazione sportiva e umana, passata anche da vicende personali molto delicate come la depressione e la separazione dalla moglie, l'ex Atletico Madrid ha dato a più riprese l'idea di poter essere quello che nelle ultime tre stagioni è stato Olivier Giroud, ma con una “parlantina” superiore rispetto al bomber francese.

    C'è poi ovviamente Matteo Gabbia, uno dei rappresentanti di un'anima italiana che al Milan si è smarrita nelle ultime stagioni, ma che è anche la dimostrazione di come il lavoro e la fatica alla fine paghino. Ceduto in prestito al Villarreal nell'estate 2023, richiamato in fretta e furia a gennaio per far fronte all'emergenza che colpì la squadra di Pioli a livello di centrali difensivi, si è riproposto da subito con una consapevolezza e una capacità di rimanere in campo notevolmente accresciute nel semestre trascorso in Spagna. Si è conquistato la fiducia di allenatori e compagni, è entrato definitivamente nel cuore dei tifosi con la rete decisiva nel derby del settembre scorso e ora, in attesa di definire il prolungamento del suo contratto fino al 2030, si candida a sua volta al ruolo di capitano.

    Infine, è bene riservare un discorso a parte per Christian Pulisic. Per distacco il miglior calciatore del Milan in questo principio di campionato, ma riscopertosi sotto una luce diversa dopo le prime otto giornate di Serie A e le prime due di Champions League. I numeri dicono moltissimo, chiaramente, visto che soltanto l'interista Marcus Thuram e l'atalantino Mateo Retegui hanno partecipato allo stesso numero di reti, 8, da inizio stagione (5 gol e 3 passaggi decisivi). Ma non raccontano l'aspetto più importante, ossia l'attitudine con cui lo statunitense sembra aver finalmente deciso di prendere per mano il gruppo, forte di una superiorità e tecnica che ora si palesa con continuità. Il che non lo rende automaticamente un leader carismatico, vista la sua scarsa propensione a parlare e ad imporsi. Come dimostrerebbe il doppio episodio dei rigori sottratti da Theo Hernandez e Abraham a Firenze. E' piuttosto una guida capace di farsi ascoltare dagli altri dando l'esempio, con la sua professionalità e la sua disponibilità a sacrificarsi. Nel 4-4-2 ultra-offensivo che Fonseca ha varato a partire dal derby, ma anche contro l'Udinese col Milan in dieci: mettendosi a rincorrere ogni avversario per non far mancare il suo apporto in fase difensiva.

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    Utente vxl 17111
    Utente vxl 17111

    L'articolista da un elenco delle seconde linee indicando come Fonseca abbia attinto da loro per...

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