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    Da Kouame a Ghiglione, ecco come sarà il nuovo Genoa di Thiago Motta

    Da Kouame a Ghiglione, ecco come sarà il nuovo Genoa di Thiago Motta

    • Marco Tripodi
    C'è molta curiosità, e anche un pizzico di scetticismo, al Genoa per capire quale squadra proporrà il neotecnico rossoblù Thiago Motta, che in giornata raccoglierà ufficialmente il testimone dall'esonerato Aurelio Andreazzoli. Con i suoi 37 anni l'italo-brasiliano sarà l'allenatore più giovane della nostra Serie A, prendendo curiosamente il posto fino a domenica occupato dal secondo più anziano.

    Se da giocatore Motta è sempre stato ai vertici, vestendo maglie di club prestigiosi come Barcellona, Inter e Paris Saint-Germain, oltre a quelle del Grifone e della nazionale italiana, facendo incetta di trofei, in panchina la sua esperienza è ancora molto scarna, non avendo ancora neppure conseguito il patentino master che riceverà il prossimo luglio a Coverciano, al termine del corso che sta frequentando in questi mesi. L'unica sua guida finora è stata quella dell'Under 19 del PSG, condotta per sei mesi nella seconda parte della passata stagione. Da buon barcelonista il suo credo tattico si basa sul 4-3-3, schema che dovrebbe riproporre anche al Genoa andando a modificare un'impostazione di base che da anni, salvo rare eccezioni, è sempre stata imperniata sulla difesa a tre.

    Resta tuttavia da capire se l'organico attualmente a disposizione dei rossoblù permetta, soprattutto in attacco, questo tipo di schieramento. Se come punta centrale potranno alternarsi Favilli, Pinamonti e Sanabria, l'unico in grado di agire da attaccante esterno sembra essere Christian Kouame, mentre qualche chance di essere finalmente ripescato dal dimenticatoio potrebbe averla anche il turco Sinan Gumus, fin qui mai utilizzato in gare ufficiali, il cui valore è però ancora tutto da scoprire. Probabile quindi, che almeno in attesa del mercato di gennaio, Motta possa adattare qualche giocatore fuori ruolo, sfruttandone la duttilità. Un elemento chiave a tal proposito potrebbe rivelarsi Paolo Ghiglione, esterno destro a tutta fascia che con Andreazzoli faceva il quinto di metà campo e che con il nuovo tecnico potrebbe passare sulla linea più avanzata, ripercorrendo le orme percorse al Grifone anni fa da Mimmo Mesto. Con questo modulo, inoltre, pochissime possibilità di vedere il campo sembrano averle sia Pandev che Saponara, la cui presenza potrebbe però indurre ad una modifica tattica che preveda il trequartista alle spalle delle due punte.

    Qualche accorgimento servirà poi anche nella retroguardia. Zapata e Romero verranno confermati al centro mentre Criscito, attualmente infortunato, dovrebbe agire come terzino sinistro, ruolo che però gli è risultato spesso indigesto. Sull'altro lato molto dipenderà dalla posizione di Ghiglione che in caso di avanzamento libererebbe un posto più per Ankersen che per Biraschi, anch'egli poco propenso ad agire come esterno.

    Il reparto con meno dubbi appare quello di centrocampo. In attesa del pieno recupero di Sturaro i tre interpreti dovrebbero essere gli stessi che hanno giocato gran parte delle gare fino ad oggi, ossia i danesi Schone e Lerager e il serbo Radovanovic.

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