Da Balotelli ad Allegri: gli autogol di Berlusconi al Milan non finiscono mai
Gli autogol di Berlusconi sono come le sue apparizioni in tv: non finiscono mai. Ma fanno male al Milan e sarebbe ora di piantarla.
Il 7 gennaio scorso, intervendo alla trasmissione "Lunedì di rigore", condotta da Fabio Ravezzani e in onda su Antena Tre Lombardia, l'ex premier: "MI spiace doverlo dire, ma nel Milan è molto importante l'aspetto umano. Se metti una mela marcia nello spogliatoio può infettare tutti gli altri. Io ho avuto modo di dare un giudizio sulla persona Baloelli, non accetterei mai che facesse parte dello spogliatoio del Milan". Se cliccate qui (http://www.youtube.com/watch?v=rvb2PjrXcCg.) trovate il video di Youtube perchè altrimenti Galliani, come ha già fatto il 1° febbraio a San Siro, durante la presentazione ufficiale di SuperMario, ripete che Berlusconi non ha mai detto quelle cose su Balotelli. In seguito, naturalmente Balotelli è stato ingaggiato da Berlusconi che, altrettanto naturalmente, ha cambiato idea sullo stesso Balotelli, passato in meno di un mese da mela marcia a bravo ragazzo.
Finita qui? Macchè.
Prima che il Milan scendesse in campo contro il Cagliari, il presidente onorario ha sganciato un siluro da Campodarsego, Padova, in direzione Quartu Sant'Elena: "C'è una sola maniera per farcela con il Barcellona il 20 febbraio a San Siro: dobbiamo aggredirli fin da subito, dall'inizio. Dobbiamo avere un tridente in avanti e non farli giocare. Non c'è altra via. Altrimenti non ce n'è per nessuno". E quando gli chiedono se ha passato questo suggerimento ad Allegri, risponde in veneto: "No el capisse un casso".
La traduzione è superflua. Con classe pari all'educazione che si deve a una persona anziana, stasera l'allenatore ha commentato: " Non mi sono preparato purtroppo… Non posso commentare quello che non ho sentito. Spero di arrivare in fondo a questa stagione perché sono contento di quello che sto facendo. Io ho un difetto: ho degli obiettivi in testa e li tengo per me, quando li raggiungo tutti gli altri lo sapranno. Al momento ho in testa di far crescere questi ragazzi che possono dare tanto al futuro del Milan. Il tridente con io Barcellona? Ultimamente giochiamo sempre con i tre davanti, con il Barca è un po’ più complicato, ma credo che sia una partita divertente".
Forse Berlusconi è distratto dagli impegni elettorali, ma, se Massimiliano Allegri non capisse nulla, non sarebbe stato protagonista di una rimonta eccezionale con il Milan che letteralmente ricostruito dalle fondamenta e che si sta battendo per il terzo posto, oltre a prepararsi all'incipiente doppia sfida con i blaugrana negli ottavi di finale di Champions League.
In estate, infatti, su ordine di Berlusconi, Galliani gli aveva raso al suolo l'organico grazie al quale, al primo tentativo il livornese aveva vinto lo scudetto, conquistato la Supercoppa di Lega e ottenuto il secondo posto nella stagione successiva dietro una grande Juve.
Affermare che il proprio allenatore non capisce nulla pur avendo inanellato 34 punti nelle ultime 16 gare, significa destabilizzarlo, indebolirne la posizione e indebolire la squadra.
Conoscendo Galliani, è presumibile ipotizzare che, se potesse, lo Scudo Umano di Allegri imporrebbe al Numero Uno di contare sino a cento quando parla di Milan e, una volta arrivato a cento, di ricominciare a contare. Ma Galliani non lo farà mai.
Tanto più che, oggi, a Uno Mattina, puntuale come la Grande Nevicata annunciata da tre giorni, è arrivata la smentita del Cavaliere. "Allegri? Ma no, scherzavo". Ma certo, scherzava.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com