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Da baby prodigio a una carriera al rovescio: Paponi non smette di sognare
FOOTBALL MANAGER – Daniele Paponi nasce il 16 aprile 1988 ad Ancona e, dopo esser cresciuto nel Dorica Torrette, viene ingaggiato a diciassette anni dal Parma. È la squadra di Corradi, di Rosina e anche di Giuseppe Rossi, ma l’attaccante si mette subito in mostra segnando due reti in coppa Uefa e soprattutto il primo gol in serie A con uno spettacolare scorpione contro il Messina. La faccia da bravo ragazzo, la faccia di chi ha fame di arrivare, circolano già le prime voci di mercato e i primi interessamenti anche delle big del calcio europeo. Addirittura il famoso videogioco Football Manager lo inserisce, in quegli anni, tra i migliori giovani del panorama mondiale. Sembra l’inizio di una carriera scintillante.
I PRESTITI E I SEGNALI NEGATIVI – Il Parma decide di mandarlo a giocare in prestito. Per temprarlo, per misurarlo, per farlo crescere. Cesena, Rimini e anche Perugia: un flop dietro l’altro, soltanto 2 reti in 60 presenze. La verità è che quando sei un centravanti, devi fare gol, e, Daniele, non segna. Nel 2010 viene ceduto al Bologna (che successivamente risolverà a suo favore la comproprietà) e i gialloblu, di fatto, smettono di crederci. Nemmeno sotto le due Torri, l’ancora ventiduenne Paponi, riesce a consacrarsi e, quando sembra aver trovato continuità al Montreal Impact (società affiliata ai rossoblu), non si trova l’accordo per il passaggio definitivo. Nel 2014 fa ritorno, sempre in prestito, a casa, all’Ancona, in Lega Pro: sei reti in un anno. Sempre troppo poco.
UNA VESPA SPECIAL – Nel 2015, il Bologna, lo cede a titolo definitivo al Latina, dove resta per un anno e mezzo senza convincere. Poi arriva gennaio 2017, poi arriva Castellammare. “Se hai una vespa special che ti toglie i problemi…”, canta Cesare Cremonini, noto tifoso del Bologna, che si collega senza volerlo alla carriera di Paponi, il quale lascia appunto il capoluogo per andare dalle vespe della Juve Stabia, gialloblu, tra l’altro, come il suo vecchio Parma. In Campania, non ancora trentenne, segna 29 gol, trascinando la squadra alla promozione in serie B. Finalmente la pace, finalmente le gioie, finalmente la serenità.
PIACENZA – Quest’estate il trasferimento al Piacenza, sempre in C. Decide di non seguire le vespe in B: una scelta coraggiosa, una scelta di vita, una scelta sensata. A 31 anni e una carriera che non è andata come doveva andare, decide di restare nella categoria che in queste due stagioni e mezzo gli ha dato tanto, forse tutto. L’ennesimo ritorno in Emilia-Romagna è iniziato alla grande con sei reti in nove presenze: una carriera al contrario, una carriera che non è affatto terminata…Perché certe storie sono belle anche così, da raccontarle per ciò che poteva essere e non è stato, da raccontarle per quello che ancora si può costruire.