Da Adriano a Zarate:| Alfabeto del calcio che verrà
A I maligni sostengono che quando è in forma, si beve tutti gli avversari. Battutacce a parte, Adriano non ha ancora il fisico del ruolo di attaccante e neppure il posto fisso: un precario con lo stipendio da manager.
Situazione anomala. Ecco perchè il suo 2011, alla Roma o altrove, rimane una scommessa, che la banca è pronta a riscuotere.
B Marco Borriello fino allo scorsa estate a Roma veniva considerato un calciatore bello, ora invece è diventato un bel calciatore, visto che fa quasi un gol a partita. Continua a far strage di cuori femminili, vuole far innamorare l’intera Sud. Di Belen in meglio.
D Dopo aver chiesto la “tessera del poliziotto” e aver parlato di papponi a Trigoria, Daniele De Rossi nel 2011 conta di poter fare solo il calciatore. Della Roma, possibilmente.
E Occhio a Stephan El Shaarawi, centrocampista offensivo italianissimo a dispetto del cognome. Classe 1992, sta al Padova ma il suo cartellino è del Genoa. Piedi Preziosi.
F Un nome, una speranza azzurra: Diego Fabbrini, venti anni, attaccante esterno dell’Empoli (a metà con l’Udinese) e della Nazionale Under 21. Il Coutinho di San Giuliano Terme: Fabrinho.
G Il Barcellona vuole rinnovargli il contratto per altri due anni, e Pep Guardiola è pronto a firmarlo. Così se un presidente sognava un vero maestro di calcio, può anche svegliarsi. E rivolgersi a Rafa Benitez. Trovando un supplente, però.
H Appena arrivato a Roma, Hernanes dichiarò: «Mi chiamano Profeta perché prevedo sempre quello che accadrà». Chissà se il Profeta ha già visto il futuro della Lazio: se lui continuerà a giocare come ha fatto finora, il Profeta è destinato a diventare un messia.
I C’era una volta l’AC Ibrahimovic, ora è tornata ad esserci l’AC Milan. Ma la firma di Zlatan, l’uomo degli scudetti a raffica, in calce alla squadra di Max Allegri sarà indelebile. Come la sua nasca aquilina e il bacio alla maglia del Barça.
J Julio Baptista (o Julio turista?) è in partenza per la Spagna, destinazione la bellissima Malaga. A Roma resterà il ricordo del suo gol nel derby, quella rovesciata a Torino e la punizione di Bordeaux. La sua mazza da golf, invece, lo seguirà in Spagna. Sempre meglio il green che il campo gibboso di Trigoria, no?
K L’angelo biondo che fa impazzire il mondo in bianco e nero. Quando la smetteranno di dire che Milos Krasic somiglia a Pavel Nedved, si accorgeranno che il serbo è anche un buon giocatore. Anzi soprattutto un buon giocatore, nonostante somigli a Nedved.
L Sognatore a tassametro, Leonardo all’Inter punta a togliersi di dosso la scomoda etichetta di primo di Mauro Tassotti. Conta di diventare il primo di Beppe Baresi.
M Il Pallone d’oro 2010 andrà a Iniesta, quello del 2011 a un altro calciatore ma il più forte al mondo è e resterà lui, Leo Messi, ventitrè anni e già 155 reti con la maglia del Barcellona. Partitine in allenamento escluse, ovviamente.
N Neymar da Silva Santos Júnior, cioè Neymar, 18 anni, attaccante del Santos. Fate un salto su youtube e capirete la citazione. Un po’ Robinho, un po’ Pato, un po’ Kakà. Tanta, tanta roba...
O Si può esser famosi solo per aver fatto a botte con un compagno? Oguchialu Chijioke Goma Lambu, insomma Onyewu, c’è riuscito. Al Milan non ha mai giocato, forse non lo farà neppure nel 2011, ma ha già lasciato il segno. In faccia a Ibra.
P In bocca al lupo, Cesare Prandelli. E che Totò ti faccia ancora ridere.
Q E’ l’uomo dai gol impossibili, Fabio Quagliarella. Se farà anche quelli possibili, Gigi Del Neri potrà cominciare a parlare di scudetto. Magari con il traduttore.
R Claudio Ranieri o Edy Reja, fa poca differenza: il futuro del calcio capitolino è (per ora...) in panchina accanto a loro. Due romane da alta quota, perchè no? “La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare”...
S Da quando non gli hanno dato il Pallone d’Oro (ma perchè dovevano darglielo?) Wesley Sneijder non è più lui. S’è perso in Sud Africa con una maglietta arancione e ancora non l’hanno ritrovato. Chi l’ha visto? Massimo Moratti lo cerca, lui cerca un nuovo contratto e (ancora) non si fa trovare.
T C’è chi lo considera sul viale del tramonto, chi lo vede già oltre il viale e chi addirittura non l’ha mai visto. Lui, Francesco Totti, sente, legge e continua ad allenarsi per essere ancora a tutti gli effetti il capitano della Roma. E per acchiappare Robi Baggio, che lo aspetta a quota 205 gol in serie A. Gliene mancano 11, meno di uno al mese nel 2011. Che ce vo’...
U L’allenatore degli allenatori, Renzo Ulivieri, ormai fa più il politico del pallone che il tecnico. «Avere delle opinioni non è necessario, ma doveroso», disse una volta. Visti i tanti opinionisti che gravitano tra radio e tv, è stato preso alla lettera. Purtroppo.
X Il professor Xavi. Basta la parola. Oppure basta guardarlo giocare, quando insegna calcio. Il suo gemello Iniesta vincerà il Pallone d’Oro, ma lui è pallonedoro da sempre.
V E’ bravo, bravissimo; tanti colleghi lo vanno a studiare, eppure lui, Giampiero Ventura, non riesce a diventare un top coach, forse perchè urla a voce bassa e si arrabbia sorridendo. Più facile condurre l’Isola dei famosi che salvare il Bari, però.
Z A marzo, dicono, si sposerà. Intanto, Mauro Zarate ha sposato il progetto della Lazio. Gioca meno per se stesso e più per la squadra, dimostrando di aver imparato la lezione. Forse bastava solo parlare la sua lingua, per capire e farsi capire.