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    Cutrone: 'Torno in A con il Como e sono più maturo rispetto al Milan. La Nazionale resta un sogno, è solo l'inizio'

    Cutrone: 'Torno in A con il Como e sono più maturo rispetto al Milan. La Nazionale resta un sogno, è solo l'inizio'

    • Redazione CM
    Patrick Cutrone è stato senza ombra di dubbio l'uomo immagine del Como che torna finalmente in Serie A dopo tantissimi anni. All'ultima giornata, all'ultimo respiro ma il club lariano con il secondo posto finale in Serie B ha centrato la storica promozione. Sono passati 7 anni da quando l'attaccante italiano esordì con il Milan e dopo tanti bassi alternati a tanti alti, finalmente il suo talento sta diventando continuo ed è pronto a tornare in Serie A. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport Cutrone ha raccontato così la sua emozione a cuore aperto.

    La dedica a suo padre (morto nel 2022 ndr.) è stata toccante... 
    "La persona più importante della mia vita. Se faccio il calciatore è grazie alla passione che mi ha trasmesso". 

    Che sapore ha questa vittoria nella propria città per uno che ha fatto la sua carriera? 
    "Sono orgoglioso, la A mancava a Como da 21 anni: questa è storia. Giocare davanti a gente che conosci da bambino, vederli in settimana e allo stadio, mi ha dato una spinta in più". 

    Ha fatto 14 gol, il suo record. 
    "E senza rigori! Non ci fosse stato Verdi, chissà...". 

    E' stato anche eletto miglior giocatore del campionato. 
    "Non me l’aspettavo, io pensavo a tutt’altro... Ma condivido il trofeo con i miei compagni". 

    Come Iovine, l’altro comasco, ma di estrazione diversa. 
    "Quando andavo a scuola lui giocava in D e lavorava al bar dell’istituto: parlavamo di calcio al bancone, che bello alzare insieme la coppa per la Serie A!". 

    Anche la coppia con Gabrielloni è molto particolare... 
    "Ci siamo trovati fin dall’inizio, abbiamo un’intesa innata". 

    Come hanno fatto a convivere le anime di questa squadra? 
    "Ci ha aiutato il ritiro a Marbella nella sosta di Natale, ma anche la settimana scorsa, dopo lo 0-0 a Modena, c’erano un po’ di facce giù: io, il capitano Bellemo e altri due compagni abbiamo organizzato una cena per eliminare ogni preoccupazione". 

    Cosa vi ha dato Fabregas? 
    "Ha avuto i migliori allenatori al mondo, quando parla è legge. Ma la sua disponibilità e l’umiltà sono state davvero fantastiche. Mi ha aiutato a gestire l’istinto, mi ha spiegato l’autocontrollo, perché le partite si possono vincere in ogni momento". 

    Quello chiave quale è stato? 
    "Ci credevo dall’inizio, ma di più dopo la vittoria a Catanzaro. E sapevo anche che la festa sarebbe arrivata solo all’ultima giornata: le altre sono forti...". 

    Il Como sta attirando tifosi da tutto il mondo: lei come si sente a fare il testimonial? 
    "Gratificante. Si percepisce un nuovo interesse per il Como". 

    Che Cutrone ritrova la A? 
    "Sono più maturo, ma questa promozione è solo l’inizio di quello che voglio dimostrare". 

    La Nazionale farà l’Europeo con Scamacca e Retegui: non pensa che, a 26 anni, quel posto sarebbe potuto essere suo? 
    "La Nazionale resta un sogno. Io devo solo continuare a lavorare così. Poi, tra due anni...".

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