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    Cska-Roma, Goncharenko: 'Dzeko va marcato in due'

    Cska-Roma, Goncharenko: 'Dzeko va marcato in due'

    Ecco le parole in conferenza stampa dell'allenatore del Cska  Viktor Goncharenko

    Quanto è brutto l'infortunio di Hernandez? Quando pensate di farlo rientrare?
    "Non possiamo conoscere l'entità vera dell'infortunio ma è comunque un giocatore su cui puntiamo sempre"

    Come sta Dzagoev? Abbiamo visto che zoppicava...
    "Alan è da tanto tempo che sta male. Comunque io non penso al fatto di chi ha gli infortuni, ma ai giocatori a disposizione, come usciremo nei primi minuti e i cambi che faremo".

    Oggi Eusebio Di Francesco ha detto che il CSKA gioca molto bene all'inizio della partita. Che tipo di gioco vuole far vedere domani?
    "Sia con la Roma che con il Real abbiamo fatto dei buoni primi 30 minuti, con il Viktoria Plzen un po' peggio. Conta ritrovare continuità in campionato. In questo momento ci vuole esperienza e faremo il nostro meglio".

    Domani giocherà in casa davanti a tantissimi spettatori, se dovesse subire prima un gol ha un piano per fronteggiare questa eventualità?
    "Abbiamo dei giocatori infortunati. L'importante è attaccare veloce, cambiare molto prima posizione e soprattutto cambiare gli schemi durante la partita. Vediamo cosa succede domani".

    Dzeko ha fatto molti gol, ci sarà qualcuno che lo marcherà a uomo?
    "Oggi è raro che si usi la marcatura a uomo. Dzeko è in una forma molto buona. Domani dovremo essere pronti a fronteggiarlo in due persone".

    Domani 7 novembre sono 27 anni precisi in cui lo Spartak Mosca aveva battuto il Napoli di Maradona, poi ci ha perso il Real. È uno stadio maledetto? Per le squadre italiane spera che questa situazione si ripeta anche domani?
    "Non è uno stadio maledetto, potrà essere maledetto per gli altri, per noi è fortunato. Ci porta fortuna".

    Alcuni giovani giocatori del Cska sono stati convocati nella nazione russa. Cosa può dire al riguardo?
    "Sono sempre molto contento quando miei giocatori vengono convocati in nazionale anche se poi si rivela un problema perché quando tornano è sempre molto difficile farli tornare in condizione e di  farli giocare nel gruppo. Ma è comunque una cosa buona perché acquisiscono esperienza e soprattutto fiducia sul campo".

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