Crotonemania: la leggenda di Marcello 'Hurricane' Trotta
Michele Santoro
Della vittoria di ieri, a memoria una delle più larghe dei calabresi in A, mi porto nel ‘cuore’ due cose principalmente. La prima è il sorprendente impatto sulla gara di Stoian da mezzala: il romeno è stato preziosissimo con i suoi movimenti a elastico, andando a prendere l’incursore avversario in fase di non possesso e buttandosi nello spazio, invece, quando l’iniziativa era nei piedi dei suoi compagni di squadra. Il gol è solo il giusto premio per uno che, soprattutto quest’anno, sta spendendosi completamente per la causa. Il secondo fermo immagine che salvo immortala Marcello Trotta, dopo la Samp a furor di critica ‘Hurricane’ Trotta, che travolge gli altri 21 in campo con la sua voglia, la sua determinazione e la sua fame. Potrebbe essere veramente nata una stella, o meglio, un bomber, dopo una prima parte di carriera passata a esultare poco e sbattersi tanto. Il fisico c’è, col fiuto, invece, ci nasci o non ci nasci ma lo puoi affinare. Vedendo i gol, in effetti, capisci che il ragazzo ci sta lavorando molto, e bene: la seconda rete, a mio avviso catalogabile alla voce ‘Pippo Inzaghi’, mostra con chiarezza l’assimilazione del principio cardine dell’animale da area di rigore: essere nel posto giusto al momento giusto. E pensare che se non ci fosse stato il brutto infortunio di Budimir a Trotta sarebbe ritoccata la panchina, come nelle ultime uscite, ma la capacità di trasformare le difficoltà in opportunità denota il grado di maturazione del gruppo. Zenga, dal canto suo, ha sempre creduto nella verve realizzativa della punta campana, e ieri, ha solo raccolto i frutti della sua ostinata visione. Infine, una piccola soddisfazione per i tifosi, perché 4 gol non saranno 5, come quelli presi all’andata, ma l’onta subita a Marassi è stata comunque lavata. Ci sarebbe, in realtà, un terzo, forse inutile (al momento), dato che mi rincuora: la ritrovata salvezza. Il poker dello ‘Scida’ ha riportato in testa a quel famoso gironcino dei disperati il Crotone, seppur grazie a una migliore differenza reti, ma con un contendente in più, il Sassuolo, e la solita Spal, che però non dovrà recuperare nessuna partita. Il puzzle per la permanenza è sempre più scombinato, considerando che il Verona è lì, con due punti in meno, ma i pitagorici ne escono con la consapevolezza di essere un pezzettino avanti, non solo aritmeticamente, ma soprattutto per forma e mente. E forma e mente sono tutto se hai ancora un Everest da scalare.