Crollo Milan: Mihajlovic inchioda i giocatori, il mercato è un horror
MIHA INCHIODA I GIOCATORI - C'è chi però di alzare bandiera bianca non ne vuole proprio sentire ragione: Sinisa Mihajlovic prova il tutto per tutto perché all'orizzonte c'è la finale di Coppa Italia contro la Juventus (prossima avversaria anche in campionato), ultima spiaggia per salvare la stagione e la faccia. Sarà ritiro almeno fino a sabato, non accadeva da un anno, questa per ammissione di Mihajlovic l'ultima mossa rimasta: "Così non si può andare avanti. Ho provato di tutto, mi resta solo quello, anche se io non credo molto nei ritiri ma è l'ultima cosa che mi è rimasta" ha detto a Milan Channel, "Se serve dura fino a fine campionato, non me ne frega niente" ha ribadito a Sky Sport. Nessuna difesa dunque per i giocatori, messi di fronte a tutte le proprie responsabilità: mancano cattiveria, personalità e attributi, ma non tutto il gruppo è d'accordo. Già sono emersi malumori da parte di alcuni tesserati per la scelta del tecnico di andare in ritiro forzato, segno che lo spogliatoio si sta sempre più spaccati. "Non ci sono più i giocatori di una volta, è una nuova generazione" dice Mihajlovic, il serbo è sempre più solo al comando di una nave che affonda, ma per i giocatori è ormai tardi per abbandonare la nave: tutti sono coinvolti, buttare via anche questa stagione sarebbe una macchia nera e pesante sul curriculum di tutti.
MERCATO, NUMERI HORROR - Colpevoli i giocatori, non da meno la proprietà e la dirigenza: le stoccate a intermittenza a Mihajlovic e la conseguente deligittimazione hanno contribuito a destabilizzare lo spogliatoio, mentre i numeri degli ultimi tre anni condannano l'operato sul mercato. Oltre 40 giocatori acquistati o presi in prestito per una spesa complessiva che rasenta i 145 milioni di euro, mentre le cessioni sono poco più di 30 per soli 60 milioni di euro. Ancor più preoccupante il dato sulle plusvalenze, realizzate solo con le cessioni di quattro prodotti del vivaio (Paloschi, Cristante, Petagna e Strasser) e con Saponara; le altre grandi cessioni hanno solo evitato la minusvalenza (Balotelli, Boateng). C'è poi il caso di giocatori diventati vere e proprie zavorre per le casse rossonere, come ad esempio Alessandro Matri: prodotto del settore giovanile, ceduto, ripreso per 12 milioni di euro dalla Juventus e poi spedito in prestito per l'Italia per tre anni. La nave Milan sta affondando, tanti i colpevoli di questo tracollo ma è ancora presto per arrendersi: c'è ancora la finale di Coppa Italia, ultimo appiglio prima di finire alla deriva.
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