Andrea
Cristiano Lucarelli unico imbattuto in Europa: 'Ho pagato per il Che, ma resto comunista e ridirei tenetevi il miliardo'
"Adesso c'è una pseudo sinistra nell'Italia dei politici mestieranti e degli arrivisti, non vedo più il senso dello Stato, da otto anni non voto. È assurdo che molti tra gli ideali portanti della Costituzione non siedano neppure in Parlamento, è paradossale. Chi ci rappresenta? Il mio quartiere era il più difficile di Livorno insieme a Corea. Nomi asiatici, perché le case popolari avevano appartamenti molto piccoli, quattro per ogni pianerottolo. Ma chi è uscito da lì, chi si è sollevato dal niente, non ha più avuto paura della vita. Con mio fratello Alessandro e i miei genitori Maurizio e Franca aspettavamo la partita come una liberazione, la vivevamo tutti insieme allo stadio. Era bellissimo. Papà è stato camionista, poi camallo al porto. Dopo Shangai abbiamo abitato in via Garibaldi, vicino al mercato ortofrutticolo".
"Come dice il maestro Mazzarri, gli schemi sono importanti ma con i giocatori bravi vengono meglio. Non voglio neppure sentir parlare per scherzo di uno zero a zero difensivo. Sorrido, e quando non basta li martello. Ma ho ragazzi che dopo dieci anni ancora mi chiamano per un consiglio o per dirmi buon compleanno. Sanno che posso sbagliare, ma non mentire. Allenare è molto più difficile che giocare e paghi solo tu, solo tu sei davvero precario. Direi ancora 'tenetevi il miliardo', perché sono le scelte a renderci quello che siamo. Forse non lo consiglierei a mio figlio, perché ogni no e ogni sì vanno calati nel momento: io scelsi di fare il trapezista senza rete, mi andò bene. E comunque, un livornese ricco si sente sempre un po' in colpa".