Spagna:| Messi e Ronaldo, contribuenti pagano stipendi
Quanti di voi si saranno chiesti: 'Come mai Barcellona e Real Madrid ogni anno si accaparrano i migliori top player del panorama mondiale sborsando cifre che i club italiani possono solo sognare di notte?'
Molto semplice. La risposta la diede Adriano Galliani, quando durante la trattativa che portò Zlatan Ibrahimovic a Milano, spiegò:"In Spagna hanno un regime fiscale diverso".
Barcellona e Real infatti, possono contare su banche come la Bbva e la Santander che forniscono senza sosta capitali da investire.
Peccato sia emerso da una recente indagine che le società spagnole hanno circa 6 miliardi di debiti: come riporta il Corriere dello Sport, rappresentano mezzo punto del deficit del regno spagnolo nei confronti dell'Europa. Non è difficile capire dunque che anche i nostri soldi, attraverso il pacchetto che l'Europa dovrà concedere al regno di Juan Carlos, serviranno a risanare parte dei debiti di Rosell e Florentino Perez.
Per andare in pari (senza neppure cominciare a restituire i debiti), è stato calcolato che bisognerebbe licenziare un terzo dei giocatori della Liga o che il Real dovrebbe dimezzare il monte stipendidi di Ronaldo, Kaka e Co.
Solo di tasse arretrate e oneri sociali il futbol spagnolo deve un miliardo al Regno di Spagna. Il ministro dell'Educazione e dello Sport, José Ignacio Wert, ha appena firmato un accordo con la Liga de Fútbol Profesional in base al quale, dal prossimo campionato, il 35% dei diritti tv andrà a garanzia degli arretrati. Per mettersi in regola con il Fisco, Real, Barça e gli altri hanno tempo però fino al 2020, Ben otto anni.
Per riprendere le parole del ministro, dire che il mondo del calcio iberico ha ricevuto un trattamento di favore è a dir poco un eufemismo.