Covid, l'EMA lancia l'allarme sulla variante BQ1
“Non sappiamo in questo momento se e quanto sarà maggiormente trasmissibile o causerà sintomi peggiori rispetto alle varianti BA4 e BA5, ma siamo certi del fatto che possa sfuggire più facilmente all’immunità ottenuta tramite vaccinazione, anticorpi monoclonali o malattia” ha continuato. In base ad un’analisi compiuta dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), la variante BQ1 sarebbe sulla buona strada per divenire dominante negli USA, per mezzo della sua altissima capacità di diffusione. Per questo motivo, infatti, se nell’ultima settimana di settembre la variante racchiudeva l’1,8% circa dei contagi totali, a distanza di 3 settimane ha visto salire la sua percentuale di presenza fino al 9,4% della settimana scorsa. In Europa il copione prospetta essere lo stesso, vista la presenza del 19% della variante nei casi totali conteggiati in Francia.
Gli esperti, stando alle ultime fonti, hanno in ogni caso tranquillizzato la comunità riguardo il peggioramento della malattia, poiché Cerberus, altro nome di BQ1, causa sintomi pressoché identici alla variante tutt’ora in voga che è Omicron 5: tosse, raffreddore, mal di gola, febbre, dolori muscolari e astenia quelli maggiormente riscontrati. “Probabilmente il tasso di crescita è causato dalla capacità di fuggire al sistema immunitario” ha spiegato un rappresentante dell’Ecdc. Nuova allerta, quindi, su una pandemia che continua a tenere banco e lo farà anche nel futuro prossimo, in seguito alla scoperta di nuove varianti che potranno portare ad un aumento del numero dei casi giornaliero, con la speranza di non causare un aumento esponenziale di ricoveri e decessi.