Cosa deve fare il Napoli coi soldi di Kvaratskhelia per migliorare la rosa? Dal sostituto a Frattesi, gli scenari
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SOSTITUTO E STOP, O PIÙ MOSSE? - Chiaro che in cima alla lista delle priorità tracciate dai partenopei ci sia la caccia al sostituto del georgiano. Titolare, o alternativa a Neres che sia. In tal senso i nomi che circolano sono - chi più chi meno - tutti in linea col progetto ADL, 'contaminato' però dalle linee guida portate in dote dall'approdo di Conte: non soltanto gioventù e freschezza, bensì anche qualche anno in più accompagnato da una buona dose di personalità. Le strade da percorrere sono sostanzialmente due: fare all-in sfruttando l'intera (o quasi) somma derivante dalla cessione di Kvara su un unico calciatore, oppure distribuire l'incasso piazzando più colpi per integrare la rosa e migliorarne il livello qualitativo/numerico.
DA GARNACHO A CHIESA: COSA CAMBIA - Per capire che percorso intraprendere occorre analizzare con attenzione i profili caldi nell'ambito del post Kvaratskhelia, in quanto età, costi e caratteristiche differenziano il resto del mosaico di mercato da fare in queste due restanti settimane di gennaio. Scegliere di puntare tutto su un talento come Alejandro Garnacho vorrebbe dire dedicare i guadagni giunti dall'addio di Khvicha esclusivamente ad un suo erede (il Manchester United lo valuta più di 70 milioni, fate voi), ma è doveroso ricordare come sulla mattonella del georgiano ormai da settimane imperversa (eccome!) quella scheggia impazzita di Neres. I progressi e l'ascesa del brasiliano hanno senza dubbio agevolato la convinzione da parte degli azzurri che privarsi di Kvara sarebbe stato meno sanguinoso, ecco dunque che immaginare un innesto in quella zona del campo come l'argentino significhi probabilmente - perlomeno a stagione in corso - alterare equilibri e porre indirettamente un freno alla scalata dell'ex Benfica. Proprio adesso che Neres ha strada libera grazie alla cessione del collega, nonché 'rivale' di ruolo, l'acquisto del Garnacho di turno sarebbe sì un colpo super ma allo stesso tempo riproporrebbe un dualismo la cui utilità sarebbe da stabilire. Discorso differente se si immagina il Napoli deciso a fiondarsi su un calciatore come Federico Chiesa, in fase calante e non ambientatosi a Liverpool: l'ex Juve è raggiungibile a prezzi contenuti, vuole riprendersi la Nazionale e Conte possiede tutte le carte in regola per poterlo rilanciare. Sia dal punto di vista fisico, che psicologico. Fede rappresenterebbe un concorrente di livello ma, alla luce del momento, di sicuro meno impegnativo rispetto ad un calciatore in auge come Garnacho o chi per esso. Puntare su Chiesa (acquisibile anche tramite un prestito a determinate condizioni), consentirebbe inoltre di distribuire il budget anche in altri ruoli garantendosi comunque un'adeguata 'tensione' sul fronte offensivo. Le ipotesi Adeyemi e Ndoye, più complicate, necessiterebbero di un esborso maggiore (30-40 milioni) rispetto al riportare in Italia il figlio d'arte, in orbita Napoli già in estate. Altre opzioni? Yeremay Hernandez, gioiellino del Depor, ha una clausola di 20 e piace più in ottica futura; Zhegrova del Lille è sinistro di piede e ciò lo fa scivolare indietro rispetto al resto della truppa (serve un destro che si accentri da sinistra); Ziyech è un'opportunità, ma sembra in caduta libera.
FRATTESI E PELLEGRINI - Ben venga dunque la 'scommessa' Chiesa (seppur definirla così, vista la caratura, suoni strano), magari da unire ad un ulteriore acquisto di spessore in altri settori. Quali? Visto il 4-3-3 su cui Conte sta fondando la cavalcata al vertice - divenuto "l'abito" giusto con cui cambiar passo e iscriversi alla lotta Scudetto seppur senza proclami nè avendolo prestabilito - diventa scontato pensare al centrocampo. Se la cessione di Folorunsho alla Fiorentina è stata compensata dall'arrivo a sorpresa di Philip Billing dal Bournemouth, ciò non impedisce di inserire tra le potenziali mosse in entrata realizzabili coi soldi Kvara quella di un altro calciatore per la mediana. Naturalmente parliamo di un'ulteriore mezzala, poichè in cabina di regia Lobotka è il sovrano indiscusso e dall'estate Conte ha deciso di puntare su Gilmour quale alter ego dello slovacco. Ed allora ecco che la casella rimasta vacante potrebbe risultare una, ovvero quella che prevederebbe l'arrivo di un interno in grado di interpretare il ruolo in maniera moderna. 'Box to box' per intenderci, garantendo copertura quando c'è rincorrere gli avversari ma anche inserimento in zona avanzata quando il Napoli ha la palla. Doppia fase nelle corde di Davide Frattesi, impiegato col contagocce da Simone Inzaghi e per il quale i 40-45 milioni di valutazione stabiliti dall'Inter in sede di mercato non rappresenterebbero un ostacolo insormontabile per chi dispone di un tesoretto come quello derivante dall'au revoir di Kvaratskhelia. Frattesi più Chiesa, ma anche Lorenzo Pellegrini più Chiesa: sì, perchè il capitano della Roma ha visto il suo legame romantico e viscerale coi colori giallorossi vacillare a più riprese e - a dispetto delle dichiarazioni tese verso una permanenza a Trigoria - il futuro rimane nebuloso. E la suggestione Napoli, negli ultimi giorni, non è mai tramontata. Inoltre, è bene evidenziarlo, Pellegrini rispetto all'interista comporterebbe un esborso minore (circa la metà) e - puntellando la rosa nella zona nevralgica - agevolerebbe la possibilità di muoversi anche per altre posizioni. A prescindere che il Napoli abbia in mente di farlo o meno. Certo, bisogna ricordare come le mezzali titolari siano pilastri come Anguissa e McTominay, ma pensando alla voglia di alzare il tasso di competitività manifestata da Conte pedine di questo calibro si incastonerebbero a meraviglia.
IL PALLINO DORGU - Un ulteriore scenario riguarda corsie esterne e difesa: nel primo caso, non può che tornare alla mente un pallino come Patrick Dorgu. Il danese, apprezzatissimo da Conte, è nei radar del ds Manna da mesi e - per duttilità e momento della carriera - va annoverato tra i papabili a vestire la maglia del Napoli. Soprattutto se si considera che può ricoprire più ruoli: terzino destro, terzino sinistro, quinto, attaccante destro e attaccante sinistro. Certo, qualora gli azzurri pensassero a lui quale erede di Kvara si ritroverebbero davanti un calciatore mancino, più fisico e di gamba piuttosto che dedito a giocate di classe, ma la capacit di agire sia alto che basso e su entrambe le fasce aumenta l'appeal di Dorgu in chiave Napoli. Costo? Anche in questo caso parliamo di 30-40 milioni, con cui in un colpo solo aumenterebbero esponenzialmente qualità e scelta lungo gli out e ci si lascerebbe margine per un'ulteriore operazione da compiere col budget di Kvaratskhelia.
LA DIFESA - Reparto arretrato: Rafa Marin ha tradito le attese e saluterà per ritrovare minuti e autostima in patria (è vicino al Villarreal); Juan Jesus si è riguadagnato credito e fiducia nel momento in cui è stato chiamato a sostituire l'infortunato Buongiorno, dunque resterà in azzurro. A questo punto occorre reperire colui che numericamente può sostituire il centrale spagnolo, col nome di Danilo arcinoto e dato ad un passo dal Napoli. Si attende solo la risoluzione con la Juve, poi - a meno di cataclismi, inserimenti altrui e preferenze differenti da parte del calciatore - il matrimonio dovrebbe celebrarsi. E allora, con Rrahmani e l'ex Toro a garantire all'attuale capolista clean sheets, l'innesto del brasiliano fresco di rottura con Madama non richiederebbe investimenti in retroguardia. L'altro profilo caldo del momento è Milan Skriniar, ma lo slovacco - un po' per il discorso fatto analizzando la tentazione Garnacho - lasciando il PSG avrebbe la pretesa di giocare e potrebbe scombinare l'alchimia di cui lo stesso Conte ha parlato in conferenza alla vigilia della trasferta di Bergamo. Dalla cintola in giù, quindi, prevedere investimenti a sensazione coi soldi di Kvara appare difficile.
GLI SCENARI POSSIBILI COI SOLDI DI KVARA - Insomma, ricapitolando: un unico sostituto di alto profilo (Garnacho?); un sostituto a prezzi accessibili più una mezzala (Chiesa più Frattesi? Chiesa più Pellegrini?); un esterno come Dorgu più una mezzala. Il tutto senza spendere in difesa, dove l'arrivo a zero di Danilo farebbe dormire sonni tranquilli e Skriniar creerebbe concorrenza dove non ce n'è bisogno: eccoli i potenziali scenari nati con l'addio di Kvaratskhelia, la cui stella in azzurro ha smesso di brillare ma adesso rende possibile illuminarne di nuove.
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Metterli in tasca e spenderne il minimo possibile.