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Cosa aspettiamo a far battere le rimesse laterali con i piedi? SONDAGGIO
Sino a pochi anni fa l’esitazione nell’effettuazione della rimessa veniva punita dall’arbitro, che affidava il pallone all’altra squadra. Adesso l’arbitro aspetta paziente, e talora sopporta anche il cambio di giocatori, nel senso che uno, se non riesce a individuare a chi passare la palla, desiste e affida la rimessa ad un compagno. In ogni caso si deve assistere ad un balletto buffo, assurdo, quasi sempre sfociante in un passaggio in spazio breve con immediato effetto-tonnara.
Cose che tutti vedono e patiscono, pochi meditano. C’è comunque chi pensa di dare corpo ad un’idea che nel passato ebbe sperimentazioni fugaci in incontri non ufficiali: la rimessa laterale di piede. Sul piano dello spettacolo, compreso l’incremento della produzione di gol, sarebbe sicuramente una rivoluzione. Affidiamo il tema ai superesperti del Bar Sport, si capisce, all’assise nazionalpopolare che nel calcio sa tutto di tutti e anche su tutto, ma intanto ci permettiamo il lusso di una domanda persino perfiduccia: come è possibile che allenatori strapagati non ci regalino qualche loro idea per far sì che le rimesse laterali non siano la cosa buffa e assurda che sono adesso? Possibile che nelle loro menti luminose e illuminanti non si accenda questa lampadina? Una irruzione da lontano di qualcuno, un lungo lancio intelligente a chi è riuscito a smarcasi recitando la parte di estraneo al gioco, una colpo da giocoliere addestrato, da parte di chi riceve la palla, per vanificare l’irruenza del nemico che ti marca…
Mica troppi anni fa Walter Zenga allenava il Catania e introduceva una novità perfezionabilisisma, stupidamente lasciata cadere dopo qualche snobbante irrisione: sui calcio d’angolo e sulle punizioni che facevano spiovere la palla nell’area avversaria uno dei suoi giocatori eseguiva qualcosa di inusuale, anche di folle, per distrarre i nemici. Ci fu qualcuno che arrivò a calarsi i calzoncini, creando stupori e disattenzioni nei bipedi della tribù nemica presente in quei pochi affollatissimi e battagliatissimi metri quadrati. Poi finì quel Catania e finirono le trovate di Zenga. Forse sarebbe il caso, di fronte alla nuova emergenza, di scomodarlo perché torni in scena o comunque ci aiuti ad individuare un docente suo erede.
P.S.: E chiudiamo ricordando – per la storia non scritta delle rimesse laterali - che a Torino, anni fa, la Juventus sconfisse la Roma grazie ad una effettuazione picassiana anziché euclidea: il giallorosso Aldair patì l’impaccio fisico di un guardalinee troppo vicino a lui e la sua rimessa divenne uno strampalato lancio per un bianconero, dalla cui fuga col pallone nacque il gol decisivo.
SONDAGGIO: RIMESSA LATERALE CON I PIEDI, SEI D'ACCORDO?