Corvino, marca il territorio: la Fiorentina c'est moi
Nuova Fiorentina, vecchie polemiche. Malgrado l'innesto di un responsabile della comunicazione e un team manager voluto direttamente dal presidente Cognigni, tutto sembra come prima: Corvino fa e disfa. Non solo sul mercato ma anche in sala stampa. Uscite a piedi uniti su Giovanni Galli, su Montolivo, oltre a chi si alza la mattina e non lo ringrazia abbastanza di esistere. Un atteggiamento tutt'altro che casuale. Corvino si sente ridimensionato dall'innesto di Gianfranco Teotino e Vincenzo Guerini. La comunicazione non lo dovrà più riguardare d'ora in avanti. Non solo meno parla meglio è, ma anche la scelta di quali giocatori mandare in sala stampa e quali no, non toccherà più a lui. Così Guerini: la società vuole avere un parere super partes da un esperto di calcio sulle vicende del campo. Quello di Corvino non sarà più preso per oro colato. Corvino dovrà dedicare il proprio tempo a scovare i talenti in giro per il mondo oltre a fare il mercato. Punto e basta. Tutto ciò rischia di stare improvvisamente stretto al ds viola abituato a bypassare tutti interfacciandosi per cinque anni con Diego Della Valle. Da qui l'esigenza di Corvino di dimostrare a tutti che il re può essere nudo ma in piedi, pronto a ruggire come prima e a non mollare di un centimetro lo strapotere conquistato con le unghie in sei lunghi anni. Non è certo un caso se alla Fiorentina tutti passano, tranne uno: il profeta di Vernole.