L'Atalanta, può vincere ma dovrà fare delle scelte
Dopo l'uno-due di fine settembre che aveva visto la Dea perdere in casa col Como e non andare oltre l'1-1 a Bologna, Gian Piero Gasperini aveva detto "fino a dicembre probabilmente faticheremo", riferendosi alla necessità di darsi tempo e pazienza. Il tecnico infatti avrebbe dovuto ricreare la solita amalgama miracolosa che puntualmente mette insieme ogni anno dopo le rivoluzioni estive. La cosa curiosa però è che proprio da quelle dichiarazioni, l'Atalanta ha messo il turbo. In 9 uscite ufficiali tra campionato e Champions la Dea ha vinto 8 partite subendo complessivamente 3 gol e segnandone 25. Qui dentro l'esplosione di Retegui, la crescita di pedine come Hien, il rendimento del solito fronte offensivo che il Gasp ruota a piacimento a seconda dell'avversario, esaltando il risultato finale senza deprimere gli ingredienti, come solo i grandi chef. La questione però in fondo è chiara, per quanto Gasperini giustamente preferisca andarci con i piedi di piombo: perché questa squadra non dovrebbe credere al colpaccio? Interpreti e rotazioni ci sono, allenatore, società e piazza pure. Certo, a un determinato momento bisognerà scegliere. Scegliere se crederci davvero e dedicarci anima e corpo a questa apparente 'utopia Scudetto', oppure accontentarsi di un piazzamento che la 'rivoluzione Gasperini' ha trasformato in normalità per Bergamo. Nel corso dei mesi inoltre potrà arrivare anche uno Scamacca in più. Il rumore di fondo, però, resta la Champions. Una competizione che già a Berna potrebbe dare la Dea quasi certa al playoff di febbraio, ma con il fascino di due sfide a Real Madrid e Barcellona che Gasperini non snobberà mai nella vita. Insomma, la chiave sarà nel doppio impegno e nel fare una scelta drastica... Se abbiamo capito però qualcosa di Gasperini in tutti questi anni, difficilmente vedremo qualcosa del genere.