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  • Corriere della Sera - Inter e Milan, frenata sull'offerta per San Siro: la clausola di uscita divide i club

    Corriere della Sera - Inter e Milan, frenata sull'offerta per San Siro: la clausola di uscita divide i club

    • Emanuele Tramacere
    Dopo mesi, anzi anni, di attesa, il discorso nuovo stadio per Inter e Milan sembrava arrivato finalmente a un punto di svolta. Sembrava, appunto, perché nella giornata di ieri, quando tutto doveva essere fatto, definito e messo nero su bianco per l'offerta di acquisto dell'attuale Giuseppe Meazza e soprattutto dei terreni limitrofi, al Comune di Milano la proposta non è mai arrivata. Il motivo? Secondo il Corriere della Sera i due club si sono resi conto di non essere d'accordo su alcuni dettagli del contratto.

    SALA SPIAZZATO - Il primo ad essere rimasto spiazzato da questa frenata è stato il sindaco di Milano Beppe Sala che, proprio nella mattinata di ieri, aveva preannunciato la giornata come quella decisiva per l'avvio dell'iter per il passaggio di proprietà. Non è andata così e, nonostante l'ormai celebre "Docfap" (documento di fattibilità delle alternative progettuali) fosse stato approvato dalle anime italiane dei due club, mancava ancora la firma delle proprietà americane. E così lo stesso numero uno di Palazzo Marino ha dovuto fare marcia indietro: "Dovete chiedere a loro cosa stanno facendo, credo che stiano continuando a lavorare. Tenete conto che sono due società, due consigli di amministrazione che devono trovare la quadra prima di inviare. Non li ho sentiti, ma non penso ci siano tempi molto lunghi". 

    LA CLAUSOLA CHE DIVIDE - Cos’è successo quindi? Sempre secondo il Corriere della Sera, nell’ultimo doppio check completato da parte degli staff di Oaktree e Redbird negli Usa  i due fondi di investimento si sono trovati su posizioni contrapposti su una clausola non marginale. La postilla, tutt'altro che banale, riguarda gli scenari futuri e più nel dettaglio su cosa accadrà se uno dei due club dovesse (per qualsiasi ragione) tirarsi indietro.

    QUESTIONE DI GIORNI - I dettagli sono non di poco conto, ma hanno fatto la differenza nel dilazionare i tempi dell'offerta. Le due società dovranno mettersi d’accordo sulla formulazione, e in particolare se mettere nero su bianco fin da subito le possibili opzioni specifiche o stabilire soltanto una linea generale di comportamento. Nulla è compromesso e, anzi, lo scenario più probabile è che una quadra venga trovata nel giro dei prossimi giorni, riuscendo quindi ad evitare di andare troppo in là con i tempi dato che un bando pubblico e nuovi possibili vincoli sull'attuale stadio potrebbero portare problematiche ben peggiori.

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    Il bilan giustamente non vuole sprecare altri soldi, anche perché fa solo una mezza partita a set...

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