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Coronavirus, il ministro Speranza: 'La nostra unica arma è il restare a casa, non rischiamo di compromettere tutto'
SUGLI ATTEGGIAMENTI SBAGLIATI - “Atteggiamenti sbagliati, o credere che questa battaglia sia già vinta, rischiano di compromettere i sacrifici fatti fino ad ora. Abbiamo fatto un pezzo di strada importante, le misure hanno dato ossigeno agli ospedali ed in particolare alle terapie intensive. Ma la battaglia è in corso, sbagliare rischierebbe di compromettere tutto. Oggi la situazione è molto molto seria, bisogna rispettare le norme perché altrimenti si mette a rischio la propria vita e soprattutto quella degli altri. I risultati ottenuti sono arrivati perché la stragrande maggioranza degli italiani ha rispettato le norme, ma non c’è atra strada. Oggi la metà dei cittadini del mondo è nelle nostre condizioni. Ci sono esempi a cui guardare: Hong Kong aveva immaginato di diminuire le proprie misure, poi hanno dovuto richiudere dopo pochi giorni perché il virus si propaga con grande velocità. Non bastano i decreti, questa partita non si vince con un’ordinanza o un dpcm. Questa battaglia si vince solo e soltanto col contributo di ogni singolo cittadino. Costruiamo una spinta per far sì che i cittadini lavorino con le istituzioni”.
SUL RIPARTIRE - “Ci sarà bisogno di grande gradualità, di prudenza. Ogni giorno analizziamo i dati epidemiologici e da lì si parte. Servirà prudenza, gradualità. E’ chiaro che noi vogliamo ripartire, la ripartenza economica è un’esigenza primaria. Ma la premessa è la vittoria della battaglia sanitaria in corso: la prima mattonella per ricostruire la ripartenza dell’Italia è vincere la battaglia sanitaria, senza non ci sarà neanche la crescita economica. Tutte le energie di stato, regioni e cittadini devono essere rivolte a vincere la lotta sanitaria. A quel punto avremo creato le condizioni per la ripartenza economica e sociale”.