Ieri mattina, quando Gino Corioni ha riunito i suoi collaboratori alla Saniplast, l'argomento non era il mercato, gettonatissimo da mesi. E nemmeno le scadenze da onorare: stipendi e contributi della prima squadra (il termine era oggi) sono saldati da giorni. Al centro dell'incontro la posizione di Beppe Scienza dopo la sconfitta con l'Ascoli e una serie che più nera non si può: un punto nelle ultime 7 partite, Brescia a secco da 593 minuti. 'Che fare con l'allenatore?', e Corioni cercava negli sguardi dei suoi interlocutori un appiglio alla linea della sera prima, quando aveva detto che 'la squadra è in uno stato comatoso, ma Scienza non si tocca'.

E nonostante una minoranza, che premeva per un avvicendamento immediato, è passata la linea della continuità. E l'argomento decisivo è stato: 'Presidente, come facciamo a spiegare ai tifosi che non abbiamo soldi per un centravanti ma per tenere a libro paga due allenatori sì?'. Corioni così è uscito dalla riunione convinto di tenere l'allenatore. Una linea ribadita in serata a Zona Ciro: 'A Scienza ho poco da rimproverare, a parte che non vince - le parole del presidente alla trasmissione di Ciro Corradini -. Contro l'Ascoli c'erano assenze pesanti, soprattutto in attacco'.

Alla luce della mancanza di punte di categoria in uno scontro-salvezza, Corioni non si è pentito della scelta di non prendere Cellini o Ardemagni, che a fine agosto sarebbero arrivati a costo zero? 'Non sono pentito di niente, devono giocare i nostri'. Poi Corioni è tornato sull'argomento-Scienza: 'Chiaro che se si continua a perdere, bisognerà prendere provvedimenti. Ma con il Sassuolo ci saranno rientri importanti'. Nonostante Scienza non sia ancora in pericolo (ed è destinato a restare anche in caso di stop col Sassuolo), qualche nome alternativo è già iniziato circolare. In primis Madonna, visto ultimamente spesso al 'Rigamonti', e tre ex calciatori biancazzurri: Calori, Lerda e Mutti. Senza escludere qualche soluzione interna (Maifredi, Saurini). Chi vivrà...