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  • Conzato si racconta a CM: "Da Vicenza al Torino, l'Azzurro un sogno che si avvera. Neymar idolo, mi paragonano a Yamal, ma..."

    Conzato si racconta a CM: "Da Vicenza al Torino, l'Azzurro un sogno che si avvera. Neymar idolo, mi paragonano a Yamal, ma..."

    • Emanuele Tramacere
      Emanuele Tramacere
    Sosta per le Nazionali ed è tempo per sperimentare anche a livello giovanile. La Nazionale Under 18 di Daniele Franceschini ha optato per una doppia amichevole contro l'Austria con il primo dei due incontri purtroppo interrotto per il diluvio che si è abbattuto sul Maurizio Siega di Tarvisio in Friuli Venezia Giulia. Fra i convocati per questo raduno c'è anche Filippo Conzato, esterno d'attacco classe 2007 quest'anno passato, dopo un'estate di grandi voci attorno a lui con Inter e Atalanta interessatissime, dal Vicenza al Torino. Calciomercato.com lo ha intervistato per conoscere la sua storia in questa sua primissima chiamata nelle nazionali giovanili italiane.

    Partiamo dal campo, c’è stata la prima delle due amichevoli di questa fase contro l’Austria interrotta per pioggia. Al di là del risultato e di com'è andata, ci racconti cosa vi sta chiedendo Franceschini? Cosa si può migliorare per salire ancora di livello? E quanta voglia c'è di scendere in campo.
    “Ho davvero tanta voglia di scendere in campo. Il mister ci ha spronato a dare il massimo, ma va detto che le condizioni ambientali non ci hanno aiutato a giocare ai nostri livelli. Peccato per la pioggia e per la sospensione della gara perché stavamo crescendo. L'indicazione? Il mister ci ha detto di essere attivi sulle seconde palle e sulla fase difensiva per non concedere ripartenze”

    Per te è la prima chiamata nelle nazionali giovanili italiane, ci racconti il momento in cui te l’hanno comunicato?
    “Avevo appena finito l'allenamento col Torino, ero tornato in convitto e ho visto la chiamata del mio responsabile e non capivo perché. Appena me l'ha detto mi sono emozionato tantissimo, ho iniziato a chiamare tutti, famiglia amici, poi ho fatto le valige e son partito di corsa”.

    Cosa significa per te vestire l’Azzurro?
    “Per me è davvero un onore immenso, fin da piccolo sognavo di indossare questa magnifica maglia e oggi finalmente ci sono”

    Come ti trovi in questo gruppo? Con chi hai legato di più? Chi è il più divertente?
    “Ho legato molto con quasi tutti del gruppo, conoscevo molti di questi ragazzi. Sono molto amico di Matteo Mantini, e mi sto trovando bene anche con Benjamin Santana che gioca nel Real Madrid con cui parliamo spesso anche spagnolo e portoghese che è la lingua di mia mamma.

    Veniamo a te come calciatore. Ci racconti la tua storia?
    “Ho iniziato a giocare a calcio in provincia di Vicenza, poi sono andato a giocare una squadra l'Azzurra Sandrigo dove allenava mio padre e con loro ho fatto un torneo a Vicenza dove sono stato notato dal Vicenza e subito dopo mi hanno chiamato. Sono rimasto lì per 10 anni e vorrei sottolineare che il Vicenza mi ha dato tante emozioni e sono felice di aver esordito. Loro mi hanno dato una grossa possibilità, quella di trovare l'esordio fra i professionisti e quindi a loro devo davvero tanto”

    Sei sempre stato un attaccante? In che ruolo ti trovi meglio?
    “Da piccolino prima del Vicenza giocavo in attacco. Quando sono arrivato al Vicenza diciamo che ero in una fase di sviluppo e mi avevano spostato difensore, però negli anni, crescendo, ho convinto i mister a spostarmi nuovamente in attacco. Ruolo preferito? Esterno alto di destra a piede invertito”.

    Quali sono i tuoi idoli i tuoi modelli di riferimento? C'è qualche calciatore a cui ti hanno paragonato o ti paragonano?
    “Il giocatore a cui mi ispiro di più è Neymar che è brasiliano come mia mamma. Ha skill e colpi che mi piacciono tantissimo. Il paragone? Diciamo che mi paragonano a Yamal principalmente per l'aspetto. Il mio idolo è però mio papà, nessuno è come lui”.

    Col Vicenza hai trovato l’esordio fra i professionisti? Cos’hai provato? Com’è andata? Che differenza c’è nel calcio “dei grandi” rispetto al settore giovanile?
    “Davverò è stata un'emozione immensa anche solo l'essere convocato in quella gara. Quando il mister mi ha detto di scaldarmi non pensavo di giocare, credevo che fosse solo per fare il “giro” ovvero alternarsi nel riscaldamento. Quando il mister ha detto al suo vice “fai entrare il ragazzino” ho capito che era tutto vero. Noi tra l'altro stavamo perdendo e siamo riusciti a ribaltare la partita vincendo 2-1. È stata un'emozione pazzesca sentire la gente esplodere sugli spalti”.

    Com’è vivere lontano da casa? Quali sono le difficoltà più grandi che ragazzi come te possono trovare?
    “Le difficoltà sono principalmente legate agli affetti, non vedere amici e famiglia è inevitabilmente qualcosa che ti manca. Questo però credo sia un passaggio importante per capire se riesci davvero a crescere. Per capire se sei pronto a diventare uomo. La nostalgia rimane sempre, ma serve”.

    Un sogno nel cassetto che vorresti realizzare nel calcio? E uno che non hai mai raccontato a nessuno?
    “Il sogno nel cassetto che ho nel calcio è arrivare a giocare in Serie A. Poi chiaramente c'è quello di vestire sempre con costanza la maglia azzurra della Nazionale maggiore. Il sogno nascosto oltre il calcio? È riuscire a mandare in pensione mio papà e non farlo lavorare più”.

    Domanda bonus: Filippo Conzato fuori dal campo è appassionato di…
    “Carne con la farofa brasileira. È il mio cibo preferito che mi prepara mia mamma. Per il resto sinceramente cerco di passare il tempo con gli amici, il più possibile. Cerco sempre di stare con loro, soprattutto dopo gli allenamenti”.

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    rossoblues
    rossoblues

    Aspetta i commenti che si fermano al titolo 3 2 1 vai, già qualche caxxrt4 si legge.

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