Romamania: Conte è la mossa per rivalutare la rosa e ricreare entusiasmo
Giuro: io Antonio Conte l'ho visto seduto in salotto, qui a casa mia. Non scherzo mica, faceva pigramente zapping e quando è apparsa Roma Tv, il canale ufficiale romanista, s'è fermato a guardare, quindi... Scherzo, ovvio, per dire che la Contemania dilaga a tutto tondo. C' chi lo vede spingere un carrello nel supermercato sotto casa, chi a Trigoria, chi a giocare a padel con Totti. E chi giura che l'amico del cugino di una zia sia proprio l'agente immobiliare che gli ha affittato a casa, seguendo un adagio tutto romano: «Fidate, ha preso casa all'Eur...».
Perchè il Miraggio, qui a Roma, non è mica solo quello stabilimento di Fregene che tanto andava nei favolosi anni '80 _ che poi ci avete fatto caso? Sono tutti favolosi 'sti anni, basta che siano antichi _ è anche quella suggestione collettiva di qualcosa che vorresti, fortissimamente vorresti al punto di vederla ovunque. Che sia passato per Roma è un fatto, così come lo è il serrato corteggiamento di James Pallotta. E qui c'è da fare una riflessione. Il fischiatissimo presidente della Roma sa che con un colpo del genere cancellerebbe dissenso e contestazioni, ricreando entusiasmo. Eppoi, forse dopo otto anni e il traumatico sganassone della (fortunatamente breve) gestione tecnica firmata Monchi, il numero uno della Roma è finalmente riuscito a convincersi che nel calcio nessuno è insostituibile tranne quelli bravi, molto bravi. Giocatori o allenatori che siano. Quelli che come Antonio Conte vincono gli scudetti con Vucinic e Matri in attacco e agli Europei fanno meraviglie con Pellè e Zaza. Eppoi, che vendere e comprare non paga mai. Si può fare ma seguendo un progetto preciso, anche contrassegnato da sacrifici e qualche cessione dolorosa, ma chiaro e lucido. Senza vendere chi vale di più per amor di cassa. E io non credo che Conte chieda la luna (ingaggio a parte: l'offerta della Roma per un triennale oscilla sui 10 milioni a stagione) dal punto di vista tecnico, anzi, sarà la Roma a chiedere la luna a Conte. Come? Il parco dei giocatori è svalutato da una stagione piena di ombre cupe, qualche lampo e il mezzo miracolo di essere rimasti in corsa per la Champions grazie agli altrui capitomboli. Dunque bisognerà valorizzare nuovamente un gruppo di calciatori per i quali sarà necessario un lavoro psicologico di quelli con la L maiuscola. Un lavoro da Antonio Conte, appunto, straordinario quando c'è da far credere a un Giaccherini che se vuole può essere un Iniesta. Vabbè, esagero, ma avete capito cosa intendo no?
Paolo Franci P { margin-bottom: 0.21cm; }