Conte: 'Scommesse, non avrei patteggiato'
Antonio Conte è uno che non si rilassa mai. Nemmeno a scudetto agevolmente, e meritatamente, acquisito. Ora, però il tecnico della Juventus dovrà necessariamente staccare la spina, per pensare a qualcosa di altrettanto importante: il prossimo 10 giugno, infatti, si sposerà con la sua amata Elisabetta.
Di questo e di altro parla Conte, invitato alla trasmissione 'L'Arena', condotta su 'Rai 1' da Massimo Giletti. "Dopo 8 anni di convivenza è arrivato il momento. Potevo sposarmi già due anni fa, ma dissi a Elisabetta che l'avremmo fatto al momento del passaggio alla Juve. Lei si arrabbiò molto, forse per mancanza di fiducia".
Ma l'intervista è focalizzata soprattutto sulla dolorosa vicenda della squalifica per lo scandalo scommesse: "Il patteggiamento? Quando si è in una squadra... Io sarei andato fino in fondo, patteggiando sono andato contro me stesso, contro il mio essere, per il bene della Juventus. Ma era inutile andare a rischiare". "All'inizio non è semplice perché sei da solo - continua Conte - Ti chiedi il perché e non trovi le risposte. Subito mi sono chiuso in me stesso, poi con l'aiuto delle persone che mi sono state vicine ho capito che bisognava rialzare la testa. Ma vedevo che intorno si muoveva qualcosa di poco limpido. Sì, qualche volta ho anche pianto da solo".
Il discorso si sposta sul suo futuro bianconero. Ma Conte, ancora una volta, non dà indizi. "Tra me e la Juventus c'è un legame forte, un grande rapporto con tutte le persone che hanno lavorato per ottenere questi due successi straordinari, insperati, frutto di tanto lavoro, di tanto sacrificio e di tanto sudore".