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  • Conte-Juventus, ci risiamo? Cos'è cambiato rispetto al passato. Ma guai a sottovalutare il Napoli

    Conte-Juventus, ci risiamo? Cos'è cambiato rispetto al passato. Ma guai a sottovalutare il Napoli

    • Cristiano Corbo, inviato a Torino
    Si torna sempre dove si è stati bene. Ma si torna pure dove ci si è lasciati male, evidentemente. Non è più un segreto, ammesso che lo sia stato in passato: Antonio Conte e la Juventus è un matrimonio che può tornare a celebrarsi, a farsi più vivo che mai. E stavolta per volontà reciproca. Non una banalità, quest'ultima. Per un motivo molto più banale di quel che può sembrare: se da parte del tecnico c'è sempre stata la volontà di ripartire da dove la sua epopea vincente era iniziata, da parte delle precedenti direzioni sportive non è mai stato possibile dire lo stesso. 

    TUTTI D'ACCORDO - Stavolta sì, stavolta può essere diverso. Sia perché lo scotto Thiago Motta sarà durissimo da digerire - il primo a essersi illuso è stato proprio Cristiano Giuntoli -, sia perché con questa Juventus obbligata a centrare praticamente sempre il quarto posto, c'è bisogno di certezze assolute, del top di gamma, di chi non può tradirti. Per questo motivo, non si può non partire dall'usato sicuro, cambiato e smussato nei modi rispetto a più di 10 anni fa, quando per un attimo la Juventus gli sembrò più piccola rispetto a lui. Conte ha capito da allora che l'unione fa la forza, che l'elasticità è il pane quotidiano del suo mestiere. E che vorrebbe ridare alla Juve quanto la Juve abbia dato a lui, magari tornando a vincere insieme. 

    CON IL NAPOLI? - Tutti pensieri legittimi, poi però c'è un contratto con il Napoli e un progetto che non vuole assolutamente lasciare a metà. L'allenatore è assolutamente concentrato su questo finale di stagione, la lotta scudetto, l'ambizione fortissima di farsi trovare pronti nel caso in cui l'Inter dovesse pensare anche solo per un attimo e molto di più alle sirene della Champions League. A Castel Volturno si trova benissimo: ha la sua routine, la sua famiglia, i suoi ragazzi e un affetto che non ha mai dato per scontato. "Ho sentito un uomo innamorato del popolo", ha svelato Maurizio Sarri, e lui sa benissimo quanto conti questo legame viscerale e profondo quando si guida prima una città e poi una squadra di calcio. Certo, ha mal digerito le mancanze del mercato di gennaio. E magari, la solidità di ieri, oggi mostra qualche crepa. 

    IN POLE - Tutto questo per dire che no, non sarà facile strapparlo a De Laurentiis, ma che tutte le intenzioni ci sono perché poi tutti sarebbero d'accordo nell'andare a convincere Conte. In attesa di capire il destino di Igor Tudor, la Juve si cautela con piano A e piano B, e piani C e D nel caso in cui non dovesse arrivare in Champions League. Questi ultimi due non prevederebbero assolutamente l'ipotesi del figliol prodigo: non ci sarebbe budget per lui o per il mercato. Ci sarebbe anzi un ridimensionamento che porterebbe i bianconeri al punto di ripartenza e di ricostruzione. A quel punto, per Conte, diventerebbe davvero solo un possibile atto d'amore.

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