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Conte, i risultati scarseggiano e tornano le critiche: adesso il suo futuro può cambiare
RENDIMENTO NEGATIVO – Con solo due vittorie nelle ultime cinque uscite in campionato, il Tottenham ha complicato, e di molto la rincorsa al titolo, già difficile in partenza. E soprattutto messo in bilico pure la qualificazione alla Champions che verrà: gli Spurs, adesso quarti, vedono risalire a grandi passi Manchester United e Liverpool. Avversari decisamente non banali. Il rendimento a singhiozzo dell’ultimo periodo ha ridato fiato anche ai detrattori di Conte, tutt’altro che simpatizzanti dello stile di gioco del leccese. Il suo 3-5-2 infatti, è giudicato troppo difensivo da numerosi sostenitori degli Spurs. Ci si aspettava decisamente di più, soprattutto alla luce del mercato condotto da Paratici, il quale ha cercato di accontentare, il più possibile, l’ex juventino. L’arrivo di Perisic (suo pallino) a giugno va in tale direzione, senza dimenticare la permanenza di Kane, trattenuto nonostante il contratto in scadenza nel 2024 e la corte spietata di Guardiola. E va aggiunto anche l’arrivo di Richarlison dall’Everton per quasi 60 milioni di euro.
IL RINNOVO - Tutto ciò però non basta a Conte, che ieri si è ancora lamentato davanti ai media: “La società vuole fare cose, ma con giovani di prospettiva che non hanno grandi salari come Kane e Kulusevski. Cercheremo di fare qualcosa a gennaio nel rispetto della visione del Tottenham”. Il 53enne ha grandi ambizioni, e pure di questo parlerà con la società visto il contratto in scadenza il prossimo giugno: Paratici vuole tenerlo, e il numero uno degli inglesi, Levy, può contare anche su una opzione per blindare ‘automaticamente’ l’allenatore. Certo, ci deve essere comunione d’intenti e le discussioni verteranno proprio su questo argomento: riuscirà Conte a convincere il presidente ad altre spese ingenti per migliorare la squadra? Finora ce l’ha fatta, ma serve un ulteriore strappo alle regole. Battere il Milan in Champions, in una sfida che si preannuncia già ad alta tensione, sarebbe un’altra carta in favore di Conte per persuadere i dirigenti degli Spurs a cambiare (definitivamente?) la filosofia del club.