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Conte contro Capello, ecco cosa dicono due juventini doc: Chirico e Zampini
MARCELLO CHIRICO, opinionista di Telelombardia, Antenna 3 e Top Calcio 24, scrive sulla sua pagina Facebook ufficiale:
"Capello attacca (perchè, ricordiamolo ha iniziato lui) Conte risponde. E chiaramente, non va bene. Perché Antonio è persona schietta, sincera, senza peli sulla lingue, non è ruffiano, ed ha un "bruto carattere". Pure Capello non è un simpaticone, però è un guru del calcio e , come tutti i santoni prodotti da questo sport, va ascoltato e mai contraddetto. Conte si è permesso di farlo, e si è beccato subito del maleducato, dell'irrispettoso, del roncolatore e quant'altro. Per forza, molti colleghi sono abituati ad adulare e ad essere a loro volta adulati, e quindi uno come Conte non lo sopportano. Il difetto di chi possiede un "brutto carattere" è quello, appunto, di avere carattere. Chi ha difficoltà a tenere la schiena dritta o è impegnato a difendere strenuamente i diritti della propria Casta, difficilmente è in grado di reggerne il confronto.
Ma andiamo al dunque, e alla sue "roncolate", come sempre interpretate dalla stampa sportiva nel modo più conveniente a se stessa per innescare una polemica.
edi appunto sull'uso della parola "revocati". A mio parere, non occorreva un grande sforzo d'intelletto per capire cosa Conte intendesse dire su quei 2 scudetti: semplicemente che tutti ricordano quei 2 titoli vinti da Capello con la Juve come quelli revocati. Punto. Pura verità. Da qui a immaginare che pure Conte li ritenesse, alla pari dei calciopolari, immeritati e quindi giustamente da revocare, occorre davvero un salto carpiato di creatività. Ma in questo i media sportivi sono più bravi di Iuri Chechi. Quanto al gioco espreso da quella Juventus infarcita da campioni, bhè, ricordo che pure molti di noi juventini non ne apprezzavamo granché la qualità e ci aspettavamo - con tutti quei campioni in campo - qualcosa di più in Champions. Ma che Capello non abbia avuto mai gran feeling con l'Europa lo dimostra il suo palmares da allenatore. Conte è solo all'inizio, e non possiede in rosa fenomeni come Ibrahimovic, Trezeguet, Nedved etc.
C'è poi chi è andato oltre ed ha già messo in giro la panzana della multa della società al tecnico per quanto detto su scudetti e Capello, argomenti su cui sarebbe addirittura andato in collisione con Andrea Agnelli. IL quale adesso starebbe addirittura pensando al divorzio in estate. Il solito giochetto destabilizante, utile per ridare fiato alla speranza covata in tante redazioni di un addio di Conte a fine stagione e poter così scrivere a giugno, "l'avevamo detto". Non sarà così, anche perché Agnelli si è semplicemente limitato a suggerire al mister di essere più chiaro in futuro quando fa certe dichiarazioni, in modo da non cadere poi nei trappoloni giornalistici.
Infine, su Giovinco: lo ammetto, non faccio parte del suo "fans-club" però fischiarlo in quel modo, ieri, alla sua uscita dal campo, tra l'altro dopo una prestazione senza infamia e senza lode, mi è parso fuori luogo. Così si può fischiare Totti che, per una settimana, dichiara alla stampa che alla Juve si vince solo con gli aiutini, non un proprio giocatore.
Capisco l'incazzatura di Conte, che ha pure colto l'occasione per tirare un 'altra roncolata ai colleghi dello sport: lo criticano perché non gli risponde al telefono. Ve lo confermo: spesso i voti in pagella e le campagne stampa nascono anche da queste piccole meschinità. Antonio, ribadisco: grazie di esistere!".
MASSIMO ZAMPINI, avvocato, conduttore e opinionista radiotelevisivo, scrive sul sito juventibus.com:
"E' toccato a tutti gli juventini, questa mattina. A scuola, sul posto di lavoro, al bar, in qualunque posto, in qualunque città. L'incontro con un tifoso avversario, giornale sotto braccio, ti mostra il titolone, ridacchia, con l'aria di chi sta per prendersi una bella rivincita. A quel punto comincia il dialogo, il solito dialogo che di solito parte dalla moviola di giornata per dire che la Juve ha rubato, eccetera eccetera. Ci siamo abituati. Ma stavolta è un po' più divertente del solito...
Antijuventino (allegro): insomma alla fine l’ha ammesso pure Conte eh?
Juventino (sorpreso): ammesso cosa?
A (a mille): che i vostri scudetti del 2006 sono revocati
J (sorpreso): beh, i nostri scudetti sono revocati
A (sempre carico): dai che hai capito benissimo, ha detto che li ricorda perché sono stati revocati
J (sorpreso): beh, anche noi li ricordiamo per quello. Ogni juventino li ricorda per quello. Lui voleva punzecchiare Capello, che era intervenuto a giudicarne la gestione del gruppo, e ha criticato il suo gioco dicendo che di quei due scudetti ci si ricorda perché sono stati revocati, non certo per lo spettacolo. A (convinto) : senti dai, stavolta c’è pure il video… guarda anche il titolo su youtube: “i tuoi scudetti puzzano e sono stati revocati” (link)
J (sorpreso): sì, ma il titolo lo mette chi fa il video. Mi ricorda quei link su youtube di qualche attivista politico che titola: “X distrugge dialetticamente Y e ridà entusiasmo al popolo italiano”. Poi vai a vedere il video e scopri che Y guardava X come un pazzo mentre parlava, e il titolo era un po’ di parte.
A (risentito): va bene, allora si sbagliano sicuramente anche la Gazzetta, il Corriere dello Sport, Repubblica… pure Sconcerti ha capito così. Solo tu sai interpretare il pensiero di Conte, sei il suo interprete supremo. J (sorpreso): no, non io. Però sono fatto in modo strano, e credo più all’interpretazione autentica data da Conte quando gli hanno chiesto spiegazioni (“Calciopoli è una stronzata, sono stati stravinti sul campo”) (link) che a quelle di Gazzetta e Corsport, che sicuramente lo conoscono meglio.
A (spazientito): Senti, dai, Conte voleva dire che quei due scudetti sono stati rubati, poi si è corretto su pressioni della società, è evidente.
J (sorpreso): Ah, quindi Conte festeggia i 31 scudetti, attacca continuamente tutti quelli che si mettono contro la Juve e la sua storia, ma poi scopriamo che la pensa come Narducci e Zeman, contro la Juve della Triade (in cui pochi anni prima giocava lui). Vedo che lo conosci bene. A (insistente): dai, è il primo caso al mondo in cui un allenatore sputtana le vittorie della propria squadra
J (sorpreso): sbagli anche qui, perché in ogni caso sarebbe il secondo. Il primo fu Mourinho nell’indimenticabile “uno l’avete vinto in segreteria, uno senza avversari e uno all’ultima giornata”
A (si butta sul classico): Beh comunque, Conte o non Conte, lì ci sono le sentenze che dicono che li avete rubati, e quindi almeno quelle dovresti cercare di rispettarle.
J (sorpreso): ma è proprio perché rispetto le sentenze, che so che non sono stati “rubati”. Il problema è che leggi troppe Gazzette e Corsport, e conosci poco i fatti: la sentenza afferma che non sono state riscontrate alterazioni sul campionato 2004-05 e che il sorteggio degli arbitri era impossibile da truccare. E il 2005-06, quello dato a tavolino all’Inter, non è oggetto di alcuna inchiesta: non ci sono state intercettazioni, c’erano addirittura altri designatori. A (ultimi tentativi): Sarà come dici tu, ma la Gazzetta diceva che il sorteggio…
J (sorpreso): lo so, e per Repubblica Conte ha già lasciato la Juve dopo Pechino 2012. Lo hanno dato per certo, con i dettagli: sarebbe arrivato Prandelli.
A (stufo ma caustico): va bene, allora per informarmi d’ora in poi lascio perdere i giornali e vengo su Juventibus, sarete sicuramente i più preparati e obiettivi di tutti.
J (sorpreso): fantastico, ottima scelta.
A (nervoso) si incammina, Corriere dello Sport sotto il braccio, Sportmediaset sullo smartphone, classifica in testa, ritrovandosi a odiare Conte esattamente come prima".