Redazione Calciomercato
Liverpool, chi è Conor Bradley: dal calcio gaelico al cuore di Klopp e della Kop, è nata una stella
CHE MOMENTO! - Il numero 84 ha messo entrambe le mani sul 4-1 con cui la squadra di Anfield ha battuto il Chelsea, tenendosi a +5 sulle inseguitrici più dirette dell'attuale capolista della Premier. Conor ha regalato un assist a Jota, un altro a Szoboszlai e nel frattempo si era messo in proprio trovando la prima rete con questa maglia. La prima messa a segno da un nordirlandese per il club negli ultimi 70 anni, il suggello a un periodo incredibile. Il ragazzo infatti aveva debuttato quest'anno il 30 novembre ed era solo alla sua seconda presenza in Premier League, la prima ad Anfield dopo quella in casa del Bournemouth. Fin lì solo qualche spezzone in Europa League, una titolarità e tanta panchina alle spalle di un mostro sacro del calcio inglese come Alexander-Arnold.
TAA - Tutto cambia per Bradley però il 7 gennaio. Il titolare si procura un infortunio ai legamenti del ginocchio ma Klopp non va in panne: sa di potersi affidare al suo ragazzo e i risultati arrivano subito. Da lì in avanti metterà insieme 9 presenze, farà un assist al debutto in campionato contro le Cherries, altri due nel 5-2 dei suoi sul Norwich in FA Cup, prima dell'exploit definitivo col Chelsea. Nelle ultime 4 gare insomma è stato coinvolto in 6 gol e ricevuto 2 volte il premio di migliore in campo. Col Norwich ha fatto registrare 3 passaggi chiave - il secondo miglior risultato della squadra - e completato 5 tackles, a dimostrazione che siamo dinanzi a un giocatore completo, maturo. Nell'ultima sua gara invece ha vinto 7 duelli e 3 tackles, completato 2 due cross precisi e 4 passaggi chiave, un vero incubo per Pochettino ma anche un tarlo nella testa di Klopp. Cosa fare di un giocatore che ti è di fatti esploso tra le mani? Con i 2 assist della serata, Bradley è diventato il più giovane a far registrare questa statistica dall'Alexander-Arnold del 2019, il giocatore che gli ha permesso di prendersi minuti e cui potrebbe sfilare il posto. Sì perché ormai l'inglese ha recuperato, è a disposizione ma è ancora partito dalla panchina, prendendo poi proprio il posto del nordirlandese. TAA non sta vivendo di certo la sua stagione migliore e un concorrente del genere in casa non lo facilita, tuttavia potrebbe catalizzarne il cambio di ruolo. Il miglior Alexander-Arnold quest'anno infatti lo si è visto quando ha abbandonato la fascia per venire a giocare in mezzo al campo, un'eventualità ancora più caldeggiabile se la sua vecchia zona d'azione viene affidata a un talento del genere.
CARRIERA - Conor Bradley però non spunta dal nulla. Blindato nelle scorse settimane con un contratto che lo terrà al Liverpool fino al 2027, si tratta di uno dei fiori all'occhiello della florida accademia situata a Kirkby, nella città bagnata dal fiume Mersey. Ci arriva nel 2019 dopo aver iniziato al St Patrick's ed essere passato poi per l'Fc Dungannon Swifts. Diventa uno dei pilastri delle squadre giovanili e talvolta si affaccia anche tra i grandi, come quando - è il 7 dicembre 2021 - gioca qualche minuto addirittura in Champions, addirittura a San Siro nella vittoria del Liverpool ai danni del Milan. Tra tutte le competizioni - e contando anche le passate stagioni - ha già 14 presenze in rosso. Lo scorso anno, la presa di coscienza: serve che vada a fare esperienza. E lo fa, al Bolton in League One. Cinquantatré presenze in un'annata, segnando sette gol e fornendo sei assist. Un successo. Conor viene votato giocatore della stagione dal Bolton, dagli altri compagni e miglior giovane del campionato. Klopp lo rivuole. Torna ma una frattura da stress alla schiena lo mette ai box fino a novembre, l'ultimo intoppo prima di esplodere.
IL PERSONAGGIO - Bradley è della contea di Tyrone, una delle 32 in cui è divisa l'Irlanda del Nord. Fin dai suoi primi tiri a un pallone è stato corteggiato dall'Irlanda che l'avrebbe voluto nella propria selezione ma è arrivata tardi. A 17 anni era infatti già nel giro della nazionale nordirlandese e vanta ormai 13 gettoni. In patria parlano di lui come del giocatore migliore prodotto dai tempi di George Best. In gioventù si dilettava con la corsa campestre e praticava il calcio gaelico, poi è arrivato il calcio e il Liverpool. "Vivo un momento incredibile, è un qualcosa che sogno da sempre. Faccio fatica a crederci, come non riuscivo a credere che la palla fosse entrata dopo il mio tiro. Non sapevo cosa fare, come esultare", ha detto dopo la prestazione monstre con il Chelsea. Di lui ne parla in toni entusiasti da tempo Jurgen Klopp. "Che ragazzo fantastico che è e ora sta volando. Qualche settimana fa ero in vacanza a Bolton e dei tifosi lì mi chiedevano di riaverlo con loro ma ormai è troppo tardi! È un ragazzo serio, lavora duro ed è un buon giocatore. Mi ricordo quando in estate in tanti ci dicevano che avremmo avuto bisogno di un altro terzino destro ma io sapevo quanto fosse bravo. E soprattutto lo sapevano i miei assistenti. Sono anni ormai che sento nel mio orecchio sinistro il mio vice Pep Lijnders e in quello destro Vitor Matos che mi parlano di lui. Una volta Pep mi disse che avrebbe messo entrambe le sue mani sul fuoco per lui. Lo apprezziamo dal primo giorno", ha detto. Nel giorno in cui celebra la duecentesima vittoria in Premier League e nella settimana in cui ha annunciato il prossimo addio al club, Klopp sa di aver scovato una gemma e che lascerà il Liverpool in buone mani.