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Sempre Milan-Inter: quando Conceicao non strinse la mano a Inzaghi e quando doveva prenderne il posto
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PANCHINE GIREVOLI - Come Inzaghi fece con Pioli - aprile 2016: Stefano esonerato e Simone promosso tecnico della prima squadra dalla Primavera laziale - Conceicao avrebbe potuto fare con il suo ex compagno di squadra. Storia di un anno fa. Aprile 2023, durante un'annata di alti e bassi, l'Inter arriva agli ottavi di finale di Champions League e sfida il Porto dell'ex anche di Parma e della stessa Inter. Inzaghi è spalle al muro e vola al Dragao con una spada di Damocle sulla testa: se i nerazzurri vengono eliminati, la sua panchina può saltare. Lautaro e compagni d'altronde sono lontani dal Napoli, comodamente in vetta, e hanno inanellato troppe sconfitte in campionato. Alla vigilia della gara di ritorno - l'andata si era chiusa sull'1-0 per l'Inter - si parla solo del futuro di Simone Inzaghi. Lui stesso si trova a dover commentare in conferenza stampa le voci che vedono come suo sostituto proprio il portoghese. "Beh, si sentono tante voci. Stiamo parlando di un ottimo ex giocatore e ora di un ottimo allenatore, è un piacere sfidarlo", disse con la consueta eleganza.
NIENTE MANO - In campo poi si andò e l'Inter riuscì a resistere, in una gara epica, portando a casa uno 0-0 che valse i quarti di finale di Champions, l'inizio di una cavalcata chiusa solo in finale e che diede nuova linfa alla truppa inzaghiana. Al fischio finale però esplose il nervosismo. L'ex ala infatti si rifiutò di stringere la mano al collega che gli era andato incontro e tirò dritto per la sua strada. Attimi concitati che però non hanno rovinato il bel rapporto tra i due con Inzaghi che capì lo stato d'animo in quel momento di Conceicao. Un anno e mezzo dopo potrebbero ritrovarsi a Milano sulle due sponde diverse del Naviglio.