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L’endorsement di Capello, i fattori Mendes e Villas-Boas: tutti i pro e i contro di Conceiçao al Milan
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DECISIONE FONDAMENTALE - Ancora non è emerso un candidato che sia realmente in pole position per prendere il posto di Stefano Pioli al termine della stagione. Sono vari i candidati che sono emersi nel corso di queste ultime settimane (Van Bommel, Fonseca (LEGGI QUI PRO E CONTRO), De Zerbi (SCOPRI PERCHE’ PIACE AL MILAN), Tedesco, Galtier), ma ciò che emerge, al di là di tutti i sondaggi, è l’importanza di tale decisione. Tanti profili, una margherita che va sfogliata entro la fine dell’annata, ma Cardinale e tutta la squadra tecnico-amministrativa si stanno prendendo il tempo necessario per scegliere al meglio. Tutto il board meneghino è cosciente che colui che diventerà il nuovo volto del progetto del Diavolo sarà anche il simbolo delle intenzioni, delle prospettive e degli obiettivi di RedBird. Impossibile sbagliare, dunque. La dichiarazione made in RedBird del Milan sta per arrivare, il nuovo Milan sta per nascere. E c’è un nome, in particolare, che è stato proposto nelle ultime ore.
MILAN, MENDES HA PROPOSTO COINCEÇAO: LA SITUAZIONE
IL FATTORE MENDES - Sergio Conceiçao, infatti, è tornato di moda per il Milan. L’ex-esterno di Lazio e Inter (che dal 2017 è alla guida del Porto, club con il quale ha vinto 3 campionati e altri 7 trofei nazionali) è stato proposto ai vertici della società milanese da Jorge Mendes, il suo agente, nonché quello della stella portoghese del Milan, Rafael Leao. Come già noto, il rapporto fra il super procuratore e il Milan è un fattore da non sottovalutare, vista l’influenza mondiale di Mendes nel calcio moderno e l’aiuto fornito nel lungo e complesso rinnovo contrattuale firmato dal numero 10 rossonero, un anno fa, di questi tempi.
QUESTIONE RINNOVO CON VILLAS-BOAS – E, a proposito di rinnovi, un altro fattore che interessa al Milan è proprio l’accordo in essere tra Conceiçao e il Porto. Il tecnico lusitano ha firmato il contratto con i Dragoes assieme all’ex-presidente Pinto da Costa. Tuttavia, al suo interno, è presente una clausola bilaterale per annullarlo sia da parte dell'allenatore che da parte del nuovo presidente André Villas Boas. Chariamo: nonostante il rinnovo fino al 30 giugno 2028 con il Porto, Conceiçao non può ritenersi legato alla società portoghese. A tutti gli effetti, la firma messa sull’accordo con Pinto da Costa è da considerarsi nulla. La messa nera su bianco, infatti, era vincolata alla conferma dello storico presidente Pinto Da Costa nella sua carica, ma le ultime elezioni hanno visto trionfare lo storico ex, anche dell'Inter, André Villas Boas, che ora dovrà prendere una decisione definitiva sul futuro del suo allenatore. Un motivo in più per il Milan per mantenere viva l’attenzione su Conceiçao.
COINCEÇAO IN CORSA PER IL MILAN
IDENTIKIT PERFETTO – Ma perché il profilo di Sergio Conceiçao piace alla dirigenza e alla proprietà rossonera? Il tecnico del Porto, per larghi tratti, combacia all’identikit dell’allenatore che il Milan cerca per il dopo Pioli. Il portoghese è naturalmente abile a lavorare, lanciare e valorizzare i giovani – basti ricordare Eder Militao (oggi uno dei pilastri della difesa del Real Madrid di Carlo Ancelotti), Sergio Oliveira, passando per Luis Diaz (attualmente esterno al Liverpool di Klopp, arrivato in Premier League per 47 milioni di euro) e Otavio –, caratteristica questa che la proprietà del Milan apprezza molto. Inoltre, il lusitano è abituato a lavorare in una piazza importante come quelle di Oporto, dove le pressioni e le ambizioni sono alle stelle: non essere competitivi per vincere il campionato in Portogallo è un’opzione non considerata (altra caratteristica ricercata dal futuro del Milan). I rossoneri desiderano anche un allenatore che abbia già accumulata buona esperienza internazionale, aspetto che Conceiçao possiede, viste le tante partecipazioni del Porto nell’Europa che conta – che a Milano ricorderanno bene, nell’anno del ritorno in Champions League -. Tutti fattori che lo spingono con decisione verso la panchina rossonera.
MODULO – Finisce qui? Non proprio. Se alla bravura coi giovani, all’esperienza internazionale e alla conoscenza – visto il suo passato da calciatore con le maglie di Inter e Lazio – della Serie A, si aggiunge anche una certa continuità a livello tattico, ecco che il gioco è fatto e Sergio Conceiçao può essere l’uomo giusto per raccogliere l'eredità di Stefano Pioli e sedersi sulla panchina del Milan. Conceiçao è un allenatore alla Conte o Simeone - esigente, disciplinato, ma anche emotivo e impulsivo - che usa principalmente due moduli: il 4-4-2 e il 4-2-3-1 (stesso sistema di gioco utilizzato negli ultimi anni dal Milan con Pioli), con la sovrapposizione dei terzini e il trequartista che cerca di triangolare con i due mediani per creare superiorità numerica. Tatticamente, tuttavia, Conceiçao ha dimostrato di sapersi adattare. Negli anni ha schierato le sue squadre con il 4-3-3, il 4-2-3-1, il classico 4-4-2 e sperimentato in questa stagione anche il 3-5-2. È la rosa a disposizione a determinare le scelte per il suo 11 iniziale. Attento ai dettagli, le caratteristiche principali dei suoi schemi sono queste: tanto gioco sugli esterni e una proposta spumeggiante e offensiva, i fondamentali della sua idea di calcio.
COME PUO’ GIOCARE IL MILAN CON CONCEIÇAO
ANCHE CAPELLO APPROVA – Tanti fattori positivi per il tecnico del Porto, che vengono confermati anche da una figura storica per il Milan come Fabio Capello che, a La Gazzetta dello Sport, si è espresso così: "Conosce la Serie A per il suo passato da calciatore. Da noi ha giocato e vinto, questo può senz'altro aiutarlo a gestire la pressione dell'ambiente. Da allenatore ha fatto molto, molto bene al Porto, dimostrando grande attenzione tattica e offensiva. Le sue squadre sono solide, equilibrate, lo abbiamo visto in Champions. Quando le italiane hanno incontrato il Porto hanno sofferto spesso. Ma c'è un'altra cosa che mi piace di Conceiçao: è un tecnico capace di lavorare sia con i giocatori importanti che con quelli di prospettiva, tira fuori il meglio da tutti. E' abituato a costruire e a farlo con una mentalità vincente. Ha fatto sua la filosofia del Porto, dove storicamente si crea valore vincendo. E' l'identikit che cerca il Milan? Direi proprio di sì. Se il Milan andrà convinto su di lui, può essere sulla strada giusta. Conceiçao ha le carte in regola".
I CONTRO - Ma come si sottolineano i pro, bisogna far luce anche sui contro. Al di là dell’esperienza nazionale in giro in Portogallo ( e alla breve parentesi in Francia, alla guida del Nantes), a fomentare i dubbi è quella mancanza di reale esposizione al calcio al di fuori dei confini nazionali, almeno per quanto riguarda i campionati da disputare. Conceiçao ha fatto bene, certo, ma solo in Portogallo. La Serie A è un torneo differente dalla Liga Portugal. Oporto non è Milano, il do Dragão non è San Siro. Inoltre, un parte del tifo milanista può contestargli il passato nerazzurro e le numerose dichiarazioni pubbliche pro Inter ("Sono due belle squadre. L'Inter sta facendo bene con Inzaghi, Simeone è da anni all'Atletico. Se deve vincere qualcuno, spero sia l'Inter. Non sono stato tanto bene come alla Lazio per via degli infortuni, ma mi hanno sempre trattato benissimo" disse prima degli ottavi di finale di Champions League) arrivate nel corso dell’ultimo periodo, dato il trasferimento di Mehdi Taremi proprio dal Porto alla società di Viale della Liberazione. Dubbi, pro e contro. Ma, come si suole dire, se son rose, fioriranno. Intanto, Conceiçao continua a prendere quota come opzione per la panchina meneghina, in vista della stagione ‘24/’25.