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    Con Vlahovic svagato, Bonucci trascina la Juve del futuro: Miretti piede caldo, Venezia k.o. Il 3° posto è ancora lì

    Con Vlahovic svagato, Bonucci trascina la Juve del futuro: Miretti piede caldo, Venezia k.o. Il 3° posto è ancora lì

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Ha vinto la Juventus del futuro, che parte senza Dybala e fa festa due volte: per i 35 anni di Bonucci autore della doppietta contro il Venezia e per il debutto da titolare di un ragazzo del vivaio, il centrocampista Fabio Miretti, piemontese di 18 anni nato a Pinerolo. Proprio lui, a conferma della sua ottima prestazione, per intensità e personalità, calcia i due palloni su calcio da fermo, prima su punizione e poi su angolo, dai quali nascono le reti del ritrovato capitano. Eppure, tra il primo colpo di testa e la seconda deviazione di ginocchio di Bonucci, la Juventus fatica più del previsto, facendosi raggiungere sull’1-1 dal Venezia che lotta fino all’ultimo secondo prima di arrendersi definitivamente. Bene o male, però, la Juventus risponde all’allungo del Napoli e continua a inseguirlo ad appena un punto di distanza, dimostrando che il terzo posto è ancora un obiettivo concreto.

    AUGURI BONUCCI - Pronti via e la Juventus va subito vicina al gol, con una sassata di Zakaria fuori di poco e poi con una conclusione di Pellegrini che pizzica la parte alta della traversa. Dopo i due classici indizi, con il terzo arriva la prova della schiacciante superiorità bianconera, testimoniata dalla rete di Bonucci, che devia di testa l’assist ugualmente di testa di De Ligt su punizione di Miretti e firma l’1-0 dopo appena 5’. E’ il modo migliore per festeggiare i suoi 35 anni, tra l’altro con la ritrovata fascia di capitano per l’assenza di Chiellini, titolare dei gradi, e del suo “vice” Dybala.

    SENSO UNICO - Il Venezia, reduce da otto sconfitte consecutive, si presenta con Soncin in panchina al posto dell’esonerato Zanetti, con l’intenzione di non recitare il ruolo di vittima designata e prova a reagire con un tiro di Aramu che però non sorprende Szczesny. Malgrado questo tentativo si ha però l’impressione di una gara a senso unico, perché la Juventus attacca come se fosse ancora sullo 0-0 con la grinta dei giorni migliori. Bonucci e De Ligt al centro della difesa, tra Danilo tornato terzino sulla destra e Pellegrini a sinistra, controllano bene Henry, unica vera punta del Venezia. Ma soprattutto sono i quattro centrocampisti Bernardeschi, Zakaria, Miretti e Rabiot a fare un gran movimento alle spalle delle due punte Morata e Vlahovic.

    RISVEGLIO VENEZIA - Le idee e le intenzioni degli uomini di Allegri sono buone, anche se il tempo sembra giocare a favore del Venezia che entra finalmente in partita e si rende pericoloso con Henry, la cui deviazione finisce fuori di poco. E’ una piccola svolta che regala nuovo coraggio alla cenerentola del campionato, favorita dal fatto che la Juventus in fondo offre più fumo che arrosto. Vlahovic sembra svagato e stranamente impreciso, Morata corre ma tocca pochi palloni e così il Venezia chiude senza affanni il primo tempo, con la speranza di pareggiare nella ripresa.

    CORO PER DYBALA - Per la verità è la Juventus ad andare più vicina al gol all’inizio della ripresa, quando Vlahovic spreca malamente di testa un assist di Miretti. Troppo poco, comunque, per dare il colpo di grazia al Venezia e allora Allegri ordina a Dybala di scaldarsi. Quanto basta per far partire il coro di tutto lo stadio: “Paulo Dybala”. E’ la prova indiretta che il prossimo addio all’argentino non è piaciuto ai tifosi bianconeri. Ma è anche la prova che la classe di Dybala può ancora servire in questo finale di campionato, altrimenti Allegri non lo manderebbe in campo per l’ultima mezz’ora abbondante al posto di un invisibile Bernardeschi, insieme con Alex Sandro che rileva Pellegrini, appena ammonito.

    CAPOLAVORO ARAMU - Non basta, però, cambiare il modulo tattico con un nuovo 4-3-3- in cui Miretti si sposta stabilmente sulla destra al posto di Bernardeschi, mentre Dybala e Morata giocano larghi in attacco ai lati di Vlahovic, perché il Venezia prima sfiora il pareggio su punizione con Aramu e poi lo trova meritatamente con lo stesso Aramu, che già aveva segnato all’andata, e stavolta si ripete con un gran sinistro da fuori area sul quale Szczesny non può fare nulla.

    BONUCCI SI RIPETE - Pochi istanti prima Allegri aveva inserito Kean al posto del discontinuo Morata ma la mossa non aveva pagato. A riportare in vantaggio la Juventus, però, 5’ più tardi provvede ancora una volta il neotrentacinquenne Bonucci con una zampata degna di un consumato centravanti. Come in occasione del primo gol tutto nasce da un calcio piazzato di Miretti, ancora dalla destra, stavolta direttamente dalla bandierina dell’angolo e dopo il precedente colpo di testa di De Ligt, adesso c’è quello di Danilo, con Bonucci pronto a precedere tutti con una deviazione di ginocchio sinistro. A questo punto, Allegri non vuole più correre rischi e ricompatta la squadra con un più equilibrato 4-4-2, facendo uscire Miretti e Vlahovic, rimpiazzati da Artur e Chiellini. Kean e Dybala sono i due nuovi attaccanti, ma l’ultimissima occasione è per Kiyine che costringe Szczesny a inginocchiarsi a terra per bloccare il pallone. E così, malgrado quest’ultimo brivido, la Juventus continua a vincere e a sognare il terzo posto. Perché il quarto ormai è quasi al sicuro.

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    IL TABELLINO


    Juventus-Venezia 2-1

    Marcatori:
    pt 7' Bonucci (J); st 27' Aramu (V), 31' Bonucci (J).
    Assist: pt 7' De Ligt (J); st 27' Peretz (V), 31' Danilo (J).
    Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, De Ligt, Pellegrini (13' st Alex Sandro); Bernardeschi (13' st Dybala), Zakaria, Miretti (34' st Arthur), Rabiot; Vlahovic (34' st Chiellini), Morata (24' st Kean). A disp. Pinsoglio, Perin, Rugani, Aké. All. Allegri.
    Venezia (3-5-2): Maenpaa; Ampadu, Caldara, Ceccaroni; Mateju (41' st Okereke), Crnigoj (19' st Peretz), Vacca (37' pt Fiordilino), Cuisance (1' st Kiyine), Haps (41' st Ullmann); Aramu, Henry. A disp. Bertinato, Tessmann, Nsame, Johnsen, Nani, Busio, Svoboda. All. Soncin.
    Arbitro: Prontera di Bologna.
    V.A.R.: Mazzoleni di Bergamo.
    Ammoniti: pt 25' Zakaria (J), 46' Pellegrini (J); st 11' Kiyine (V), 16' Aramu (V), 18' Alex Sandro (J), 33' Haps (V).

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