Redazione Calciomercato
Con Retegui e Tonali trascinatore l'Italia ha davvero svoltato. L'Europeo è un rimpianto, ma Spalletti è da applausi
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Voltiamo pagina, comunque, proprio come l’Italia di Spalletti ha fatto all’indomani dell’Europeo. Vale lo stesso discorso avviato fin dalla sorprendente vittoria sulla Francia di un mese fa: tutto molto bello adesso, ma molto brutto ripensando a come e perché abbiamo buttato via l’Europeo. Non eravamo certo i più forti. Per esempio, con la Spagna non c’era gara. Però non eravamo neppure inguardabili come siamo apparsi contro Croazia, Svizzera e - a ripensarci - perfino nella partita inaugurale con l’Albania. Acqua passata.
Acqua fresca disseta invece la sete di gioco e risultati in questa nuova Italia che, rispetto all’estate, ha in Tonali un trascinatore che era davvero mancato tanto. Troppo. Intanto, Retegui è cresciuto a dismisura. Di Lorenzo è tornato lui, come l’altro “di”, cioè DiMarco. Insieme a loro, Cambiaso continua a migliorarsi e chi si trova non esattamente a proprio agio è Fagioli, limitatamente al primo tempo. Gli altri se la giocano con serenità, perfino allegria.
Tutto il contrario della nazionale stanca, confusa, svogliata e stressata dell’Europeo. Così ritrova il sorriso anche Spalletti, e se lo merita, insieme agli applausi per come aveva presentato Italia-Israele alla vigilia: che sia occasione per inviare un piccolo messaggio di pace attraverso lo sport. Ad altri, più competenti, la risposta se l’appello del ct sia andato a segno o meno. L’impressione, sinceramente, è che questa partita non abbia fatto male. A nessuno. Nemmeno a quelli che, con opinione considerevole, l’avevano auspicata da non giocare.
Ha giocato per la prima volta in maglia azzurra Daniel Maldini. L’ha fatto davanti agli occhi a cuoricino dei genitori, nello stesso stadio dove papà Paolo aveva debuttato con il Milan, nel lontano 1985. Che belle storie regala lo sport…